Diplomati magistrale, Anief: vanno assunti non con modalità fase transitoria ma direttamente

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comunicato Anief – Il decreto legislativo sul nuovo reclutamento continua a dividere, anche in seno al primo partito di maggioranza. È emblematico quanto accaduto nelle ultime ventiquattr’ore, con i parlamentari del Partito Democratico che prima si spaccano e poi si ricongiungono. Senza però convincere, poiché da una parte, correttamente, rivendicano l’inserimento dei docenti con diploma magistrale nelle Graduatorie a Esaurimento, come è stato chiesto formalmente al Ministro dell’Istruzione un anno fa da un gruppo di senatori Pd – Caleo, Lai, Pergorer, Scalia, Sollo, Vattuone, Chiti – “per permettere ai diplomati magistrale che hanno conseguito il titolo entro il 2001/02 di essere inseriti nelle GaE”; dall’altra parte, però, in maniera insensata, alcuni deputati dello stesso partito, ne continuano a chiedere l’esclusione, nonostante la giurisprudenza e quindi la legge ne garantiscano il diritto.

Lo scontro avviene proprio all’indomani dell’approvazione dei pareri parlamentari sull’Atto 377 su formazione iniziale e reclutamento, nel quale, paradossalmente, nessuna soluzione è stata prospettata per il reclutamento del personale docente della scuola dell’infanzia e primaria, né è stata prevista la riapertura delle Graduatorie a esaurimento per il personale che si è specializzato e laureato in Scienze della Formazione Primaria a partire dal 2012, dopo che lo stesso Parlamento, a seguito di precise richieste Anief, aveva riaperto le stesse GaE per ben due volte.

Ma la strada per assumerli a tempo indeterminato non può essere nemmeno quella indicata al Governo dalla Commissione Cultura del Senato che vorrebbe introdurre delle nuove “Graduatorie regionali di merito a esaurimento”, le quali prevedono in iter d’inserimento tutt’altro che agevole, dal momento che questi insegnanti vanno assunti subito e non hanno nulla da dimostrare, visto che dovevano essere immessi in ruolo già da quindici anni. A questo proposito, solo ieri Orizzonte Scuola ricordava che le “Graduatorie a esaurimento dell’infanzia e della primaria, dopo le immissioni in ruolo del 2015, sono nuovamente cariche di docenti ai quali spetta annualmente il 50% delle immissioni in ruolo disponibili, in seguito all’inserimento dei docenti in possesso di diploma magistrale conseguito entro l’a.s. 2001/02, sulla scorta di provvedimenti cautelari e sentenze positive”.

Nello stesso articolo, veniva riportato un post dedicato alle immissioni in ruolo per GaE infanzia, per le quali si spera ancora in un provvedimento apposito; l’on. Camilla Sgambato chiedeva di tutelare precari storici e laureati in Scienze della Formazione Primaria dall’eventuale inserimento diplomati magistrale nelle GaE, esigendo di contrastare “con tutti gli strumenti messi a disposizione”, proprio al fine di tutelare “i precari storici, ma anche i laureati in SFP che hanno tutte le ragioni dalla loro parte”.

Sul fatto che il PD monitorasse con attenzione l’evoluzione del caso si ha conferma pure dalla senatrice Francesca Puglisi, responsabile Scuola del Partito Democratico, che qualche giorno prima aveva detto al Sole 24 Ore che “con tutti questi abilitati ex lege potrebbero esserci criticità a infanzia e primaria” riferendosi alle immissioni in ruolo e all’obiettivo di svuotare le Graduatorie a esaurimento”. Poche ore dopo l’uscita improvvisa, l’on. Sgambato correggeva il tiro: il primo post “è stato modificato”, ha osservato ancora Orizzonte Scuola, perché la stessa parlamentare ha scritto che vanno “tutelati i precari storici, ma anche i laureati in SFP che hanno molte ragioni dalla loro parte”.

La stessa On. Sgambato ha voluto fornire spiegazioni maggiormente dettagliate sulle sue parole: “Vorrei chiarire che non ho nulla contro i diplomati magistrali e credo sia stato corretto fare una battaglia per il riconoscimento del titolo abilitante”. Poi ha aggiunto: “dovremmo elaborare un piano di formazione iniziale e reclutamento come fatto per la scuola secondaria che garantisca anche ai precari storici, ai giovani laureati e a chi sogna di fare questo bellissimo lavoro, un piano di immissioni in ruolo e una attenta e chiara valutazione dell’esperienza e del merito”.

Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, “la soluzione c’è ed è quella presentata dall’Anief da diverso tempo: riaprire le GaE a tutti gli abilitati o in subordine l’estensione del doppio canale di reclutamento alla seconda e terza fascia delle graduatorie d’istituto. Perché chi ha lavorato per tanti anni nella scuola ha diritto ad avere riconosciuti la propria professionalità maturata e a essere assunto in ruolo. Rivedendo, quindi, l’intera disciplina transitoria, in attesa che il nuovo reclutamento faccia il suo corso. Qualsiasi opzione si dovesse scegliere, poiché quelle delle commissioni parlamentari sono ancora delle mere proposte rivolte al Governo, questa non potrà prescindere dall’adeguamento di tutto l’organico di fatto a quello di diritto e non dei soli 13mila posti finanziati dall’ultima Legge di Stabilità, lo scorso dicembre”.

Nel frattempo, sono numerosi i docenti in possesso di diploma magistrale conseguito entro l’anno scolastico 2001/02 in attesa di sentenza da parte del Tar, che sembrerebbe orientato a rinviare le decisioni di merito calendarizzate per il prossimo 28 marzo. Il tutto in attesa della decisione della Plenaria, che però non è stata ancora calendarizzata. Si allungano quindi i tempi per conoscere l’esito dei ricorsi.

22 marzo 2017

Ufficio Stampa Anief

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