Scuola e mobilità, contratto in stallo per mancato accordo su chiamata diretta

Pubblicato il 27/03/2017
Ultima modifica il 27/03/2017 alle ore 17:37
Teleborsa
La trattativa con i sindacati vive una fase di stallo, perché le parti sono lontane sul ruolo che assumerà il Collegio dei docenti nella scelta dei nuovi colleghi. Se non dovesse chiudersi a breve, la macchina organizzativa ne risentirà, rendendo vana la promessa del Ministro dell’Istruzione di concludere tutto entro la prima quindicina di agosto.

A lanciare l'allarme è il sindacato della scuola, Anief, che sottolinea la necessità di "apporre delle modifiche" sui punteggi riguardanti pre-ruolo, supplenze su sostegno, servizio nelle scuole paritarie e titoli abilitanti o specializzanti. "In caso contrario, spiega il giovane sindacato, soprattutto dopo le ultime sentenze della Cassazione, "in tanti saranno costretti a ricorrere in tribunale".

"L’amministrazione scolastica deve convocare subito i sindacati e dire come stanno le cose sulla chiamata diretta. Questo ping pong non fa bene a nessuno", ha commentato Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief. "Agli alunni, che rischiano di iniziare l’anno senza i loro insegnanti. Al personale, che rimane appeso a una chiamata per mesi. Ai dirigenti scolastici, costretti a tamponare la situazione con supplenze fino all’avente diritto. Pensavamo che la lezione del 2016 fosse servita, con l’algoritmo impazzito, le nomine protratte fino allo scorso Natale e un tourbillon di cattedre senza precedenti nella scuola pubblica italiana".