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La scuola scende in piazza contro la riforma. Renzi cerca il dialogo

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Decine di migliaia di persone sono scese in piazza in tutta Italia per protestare contro la riforma della scuola del governo Renzi.  Uno sciopero generale che alcuni sindacalisti hanno definito “il più grande di sempre”.

Al fianco dei docenti, principali protagonisti della protesta, anche tanti studenti: 25mila a Roma, 20mila a Milano, 15mila a Bari, 5mila a Cagliari, 10mila a Palermo e 5mila a Catania, “tutti in piazza – si legge in una nota dell’Unione degli Studenti – per dimostrare una comune contrarietà al ddl scuola del Governo Renzi, promuovendo gli spezzoni sociali ‘La scuola e la democrazia sono #nellenostremani'”.

La manifestazione è terminata sulle note di “Bella ciao” e sulle critiche dei rappresentanti dei sindacati. Il segretario generale della Cgil Scuola, Pantaleo chiede che il ministro Giannini si dimetta. Giannini replica “Da sette anni non ci si occupava di scuola per cambiarla ora lo facciamo ascoltando tutti”. A Milano interviene Scrima della Cgil “Siamo contro le 4 “I” di Renzi: insensibilità, incapacità, ignoranza e irresponsabilità”.

Ma il premier difende il ddl: “La scuola è una grande occasione, deve creare cittadini, non solo lavoratori ma quando abbiamo dei numeri come quelli che abbiamo con i dati sulla disoccupazione vuol dire che il sistema di formazione va cambiato”, ha detto parlando al termine della visita all’azienda Stahlbau Pichler di Bolzano. Lo stesso fa sapere che il modello di istruzione classico non è in discussione. “Oggi abbiamo il coraggio di rimettere in moto le energie migliori partendo dalla scuola. Ci sono tante persone che protestano: qualcuno dice che protestano sempre ma noi ascoltiamo le protesta, è giusto affrontarla ed entrare nel merito”.

Sette le manifestazioni principali organizzate dai tre sindacati confederali con Gilda e Snals: Aosta, Milano, Roma, Bari, Catania, Palermo, Cagliari. L’ala Cobas – Usb, Unicobas, Anief e sigle minori – ha manifestato in dodici città (tra cui Torino). L’ala Cobas sciopererà anche domani e martedì 12 per tentare di boicottare i test Invalsi.

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