Il numero delle compravendite è cresciuto ovunque in Piemonte e Novara tira il gruppo: qui si è registrato un +43% di acquisto di immobili residenziali nell’ultimo biennio. La città è quindi in testa alla classifica regionale che studia l’andamento del mercato in base alle variazioni in percentuale nei vari periodi. Seguono Vercelli (+38,5%) e Verbania (+36,6%) con una media complessiva che si attesta sul +35,1%.

I dati sono stati analizzati da Andrea Leo e Filippo Fronte, presidente e vice presidente di Fimaa Novara, la Federazione italiana mediatori agenti d’affari. Le statistiche riprendono anche il report dell’osservatorio Nomisma, che ha certificato la ripresa confrontandola con altri centri italiani.

«A misura d’uomo»

«Novara è una città a misura d’uomo e con un rapporto qualità-prezzo eccellente - osserva Leo, che guida anche la Fimaa a livello regionale -. La crescita dell’Università sta contribuendo a rendere la città appetibile ai lombardi. Migliorando i collegamenti ferroviari con Milano, sarebbe più apprezzata».

Così si è passati dalle 795 operazioni del 2014 alle 1.139 del 2016. Anche nel resto del Piemonte gli scarti sono positivi: solo ad Asti, nell’intervallo 2014-2015, si è notata una riduzione minima (-1,9%) su circa 600 case vendute. Basti pensare che Cuneo, l’ultima in classifica, ha comunque un +27,0%.

Sono diversi, segnalano dalla Fimaa, i motivi dell’aumento: prezzi e tassi dei mutui al minimo storico, incentivi fiscali, alto livello tecnologico delle costruzioni e trasparenza nelle trattative con gli operatori immobiliari.

«Novara non ha mai destato grande interesse speculativo per le imprese - insiste Leo - e quindi i prezzi non sono mai stati gonfiati. Gli acquisti sono sostenibili e i professionisti sono abili a trasmettere le corrette informazioni. Queste caratteristiche hanno messo in condizione i compratori di percepire l’arrivo del periodo giusto per investire».

La sfida: riqualificare

Di pari passo con l’incremento delle operazioni, ora sta diminuendo lo stock di immobili invenduti e quindi si prevede un riequilibrio dei prezzi. La prossima sfida di Novara, immagina Leo, sarà la riqualificazione di alcune sue zone.

«L’area Nord, dove non c’era nulla, diventerà il centro servizi più importante della città con centinaia di lavoratori e previsioni di indotto - analizza -. Si parla poi del recupero di Sant’Agabio e bisognerà capire soprattutto cosa accadrà al vecchio ospedale. Definire il progetto ideale per riconsiderare quella superficie influenzerà il resto del centro. Sarà la chiave di volta e produrrà effetti immediati producendo ricchezza». Il riferimento è ancora alla vicinanza e alla concorrenza con l’hinterland milanese, da cui si potrebbe attrarre residenti.

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