La pensione anticipata agevolata 2017 (o Ape social) interesserà, nella Scuola, appena un docente o un impiegato amministrativo, tecnico e ausiliario (Ata) su dieci. Sono i numeri diramati dal quotidiano Italia Oggi che stima in appena quattromila circa i docenti e gli Ata che avranno l'uscita agevolata su una potenziale platea di beneficiari di 37 mila e cinquecento futuri pensionati. L'anticipo pensionistico Ape social dovrebbe essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale al termine di questa settimana o, al limite, entro la prossima: ma le domande potranno presentarle solo una delimitata parte di contribuenti entro il 30 giugno 2017 (o entro il 31 luglio, come suggerito dal Consiglio di Stato).

Ma, nella scuola, potranno accedere alla pensione anticipata a costo zero solo pochi docenti, soprattutto per il controverso requisito di lavori faticosi riconosciuti solo alle maestre e agli educatori.

Requisiti pensione anticipata Ape social 2017 nella scuola: quali docenti e Ata potranno beneficiarne?

Nel computo dei quattromila possibili beneficiari della pensione anticipata Ape social 2017 rientrano, a partire dai 63 anni e con una pensione futura che al lordo non superi i 1.500 euro, i docenti della scuola e gli Ata che abbiano una ridotta capacità lavorativa che dovrà essere accertata per una percentuale che non sia inferiore al 74% o di coloro che assistano un familiare (coniuge o entro il primo grado) non autosufficiente da un arco di tempo non inferiore ai 6 mesi.

In tal caso, i contributi versati dovranno essere di almeno trent'anni. Tra i lavori faticosi, nell'universo scuola, è stato riconosciuto solo quello delle maestre dell'infanzia e degli educatori degli asili nido. Per quest'ultimo parametro dovranno essere riconosciuti 36 anni di contributi totali dei quali gli ultimi 6, su un massimo di 7, continuativi.

Ciò significa che, se negli ultimi 6 anni ci siano stati delle interruzioni di servizio, queste dovranno essere "recuperate" nel settimo ed ultimo anno di lavoro prima della pensione anticipata.

Quale conviene?

I numerosi paletti della pensione anticipata agevolata Ape social 2017 e il riconoscimento ai soli maestri ed educatori del lavoro faticoso destano numerose perplessità.

I docenti della scuola, secondo Marcello Pacifico, Presidente dell'Anief, solleva la questione che tutti i docenti di tutte le scuole di ogni ordine e grado, siano sottoposti ad una elevata esposizione ad un'attività faticosa. L'esclusione dei docenti delle scuole primarie e secondarie comporterà, per l'uscita anticipata a 63 anni, l'opzione della pensione anticipata volontaria (Ape) che, però, è a pagamento, dovendosi rimborsare nei 20 anni di pensione di vecchiaia il prestito pensionistico. Al momento il decreto dell'Ape volontaria è fermo e dovrebbe essere approvato, in via definitiva, dopo la metà di maggio. Ma non è possibile fare previsioni su quanti 63enni della scuola e con 20 anni di contributi, sceglieranno questo canale di uscita.

In realtà, dati gli elevati costi che un docente della scuola media o superiore, dopo trentacinque o quarant'anni di contributi versati, dovrebbe sopportare per l'uscita anticipata (ma anche negli altri settori lavorativi), le previsioni sono per un flop di questa misura di prepensionamento. Infatti, secondo Pacifico, un docente dovrebbe rinunciare a circa quattrocento euro su una pensione già penalizzata dal meccanismo contributivo della riforma delle Pensioni di Fornero.