Rinnovo contratto DS, UDIR: non ci sono condizioni, aumenti dovrebbero essere di 830 euro

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comunicato Udir – Sulla dirigenza scolastica si sta trattando senza che ve ne siano i presupposti: domani i sindacati rappresentativi torneranno al Ministero dell’Istruzione per verificare se ci sono le condizioni per regolamentare la valutazione dei presidi, la loro equiparazione retributiva con il resto della dirigenza pubblica e la definizione dell’atto di indirizzo per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro.

Ammesso che si riesca a trovare la “quadra” sulla parte normativa, viene da chiedersi come sia possibile sottoscrivere un accordo sul fronte economico dal momento che le risorse messe a disposizione dalla parte pubblica corrispondono a un decimo di quelle necessarie.

Ci vorrebbe dieci volte la cifra offerta dal Miur: 830 euro lorde al netto degli 83 euro offerti per la firma del Contratto. Si tratta delle cifre minime utili ad assorbire il mancato aumento dell’indennità di vacanza contrattuale, oltre agli incrementi per le reggenze, il riconoscimento della RIA per neo-assunti, l’aumento di 8.600 euro della quota fissa della retribuzione di posizione come per gli altri dirigenti dell’area pubblica, il doppio dei soldi stanziati nell’attuale Fondo Unico Nazionale di categoria.

Se solo si applicassero le norme di legge previste in Italia, si dovrebbe corrispondere, dal settembre 2015, il 50% del costo del’inflazione di aumento stipendiale. Per i dirigenti scolastici si tratta del 7% in più di aumenti sui 42.000 lordi di tabellare: 226 euro “tondi tondi”, a cui dovrebbero esserne aggiunti altrettanti al netto per la firma del contratto per rispettare l’articolo 36 della Costituzione e quanto avviene nel privato. Ma anche rispetto a quanto avveniva nel pubblico prima del blocco contrattuale: aumenti sostanziali, retroattivi legati al costo della vita.

“Tuttavia – commenta Marcello Pacifico, segretario organizzativo della Confedir, cui aderisce Udir – ciò vorrebbe dire decuplicare la cifra offerta dal Governo: è l’ennesima ragione per cui, piuttosto che firmare il contratto, i sindacati rappresentativi dovrebbero impugnare alla Consulta la norma che blocca l’indicizzazione dell’indennità di vacanza contrattuale. E che dire delle 210 euro pagate a reggenza, un decimo dello stipendio netto tabellare per la gestione di una sola scuola? Stando così le cose, la realtà è solo una: le casse sono così vuote che dal 2012 non si pagano nemmeno il 50% di tale indennità ai vicari come previsto dai rispettivi contratti”.

Anche sulla RIA, la Retribuzione individuale di anzianità, non possiamo che stendere un velo pietoso: perché bastava che i sindacati che hanno sottoscritto il contratto nel 1999-2001 avessero ripreso la norma anche nei due contratti successivi, anziché rifugiarsi nelle ormai solite “lacrime di coccodrillo”. Poiché, solo questa mancata voce stipendiale, ha prodotto un altro scippo di altri 5mila euro a testa in media a preside. Per non parlare degli 8.589,94 euro in più garantiti come retribuzione di posizione, quota fissa garantita solo agli altri dirigenti che sono ora transitati nella stessa area dell’istruzione e della ricerca.

Come si può giustificare ancora questa disparità di trattamento o ancora il fatto che nelle aree delle funzioni centrali e locali i dirigenti percepiscono il doppio del Fondi unico nazionale che gli spetterebbe? Forse perché le organizzazioni sindacali hanno più iscritti in queste categorie, mentre la dirigenza pubblica della scuola rappresenta solo l’8% del totale, come se dirigere la scuola sia meno degno che dirigere un ufficio del Comune, con meno dipendenti e meno rischi sulla sicurezza?

Per tutti questi motivi, Udir consiglia a tutte le organizzazioni sindacali che tutelano gli interessi dei dirigenti scolastici di sottoporre, come è accaduto per Alitalia, l’eventuale contratto da sottoscrivere a tutti i presidi d’Italia: in questo modo, ma solo se ci saranno le condizioni, consiglieremo di votare “Sì” anche noi. Altrimenti, se dovessero permanere le condizioni attuali, inaccettabili, il voto non potrà che essere negativo. E consiglieremo ai colleghi di cambiare pure sindacato. Perché i diritti non si barattano. Nel frattempo, continuano i ricorsi contro i tagli del FUN.

Anche di questi temi si parlerà nell’incontro di domani a Milano dal titolo ‘Le tre RRR della Dirigenza. Rischi, responsabilità, retribuzioni’, in programma dalle ore 8.30 alle 18.00, presso Novotel Milano Linate – via Mecenate, 121. Per informazioni, si può contattare il 331.7713481. Per una consulenza gratuita, scrivere a [email protected]. Per maggiori informazioni, anche sugli altri seminari, vai al link. Per aderire ai ricorsi su RIA, FUN, CIR consultare il sito internet www.udir.it.

14 maggio 2017

Ufficio Stampa Udir

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