Scuola, il Miur "nasconde" posti vacanti e crea nuovi precari

Pubblicato il 01/06/2017
Ultima modifica il 01/06/2017 alle ore 19:37
Teleborsa
La scuola italiana non abbatte il precariato: il Miur continua a nascondere 80 mila cattedre libere per risparmiare su mesi estivi, scatti e assunzioni.

Solo un decimo delle 100 mila supplenze annuali sono considerate su posti vacanti e conferite con scadenza 31 agosto dell’anno successivo. Ciò avviene malgrado la stragrande maggioranza di quei posti siano in realtà privi di titolare e quindi da assegnare per l’intero anno scolastico: solo per il sostegno, a settembre, anche dopo le assunzioni, saranno 37.400 i posti d’insegnamento in deroga. Una quota analoga riguarda i posti d’insegnamento delle discipline curricolari.

Ora però i docenti danneggiati cominciano a ribellarsi: a Catania il Tribunale del Lavoro ne ha risarciti tre con 50 mila euro, assegnandogli pure le progressioni stipendiali dovute agli scatti automatici che lo Stato continua indebitamente a negare a chi non è di ruolo.

"L’operazione furbesca del Miur di mantenere l’80 per cento delle cattedre vacanti in organico di fatto è stata ormai smascherata", rivela Marcello Pacifico, Presidente del giovane sindacato Anief, che si è molto battuta per la causa della lotta al precariato.

"Inoltre - ricorda - è già acclarato che un posto vacante e disponibile va assegnato con scadenza 31 agosto; le sentenze riconoscono anche il diritto del personale a termine a percepire gli scatti di anzianità che ancora il Miur si ostina a riconoscere solo ai lavoratori a tempo indeterminato. E il doppio diritto vale anche per il personale ATA, al quale il Miur si impunta a estendere le supplenze su posti liberi anche per i mesi di luglio e agosto solo in casi di estrema necessità, come confermato la scorsa settimana dall’Usr del Lazio".