La dura lotta contro il “quizzone”
Commenti positivi dei maturandi, ieri a fine prova. Ora l’attesa per gli orali
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«È andata». Andrea Ameno ha archiviato la terza prova scritta dell’esame di Stato 2017, ieri pomeriggio. Test di varie tipologie: a ciascuno il suo tra i 2.169 maturandi alla prova d’esame nel Pordenonese.
«Il quizzone con tipologia mista prevedeva quattro domande a crocette e due aperte – ha spiegato Ameno insieme a Maria Zilio, Carmelo Cutroneo e Laura Carniello –. Mi sembra bene in diritto e matematica, informatica è stata tosta». Adrenalina in pausa fino ai colloqui, in calendario da metà settimana per 57 commissioni nel Friuli Occidentale. «Ora subito in palestra» suggerisce Cutroneo la soluzione anti stress. Per Luca Bernadotto nell’Isis Flora e Marco Ucheddu all’Itis Kennedy la ricetta è impegno e studio verso il diploma. «Siamo la banda dei 60 centesimi – è stata la battuta scaramantica di un gruppo di maturandi nel liceo Pujati –. Poi se arriva il cento, naturalmente, bene».
«Positivo il terzo scritto – ha commentato ieri il dirigente-presidente Alessandro Basso –. Al liceo Leopardi-Majorana i candidati si sono impegnati al massimo e così lo staff dei commissari». Al liceo Grigoletti il presidente Domenico Giotta non ha dubbi: «Occorrono serenità e serietà – ha consigliato ai maturandi in via Interna – per avere il massimo: a scuola e nella vita». Il massimo nella maturità sarà in centesimi: il minimo è 60, il massimo è 100, poi la lode è riserva di caccia per chi punta a un “medagliere” con il massimo dei punti. Circa metà del voto dipende dal risultato degli scritti, che valgono fino a un massimo di 15 punti. Il colloquio vale un massimo di 30 punti. Chi ha totalizzato un punteggio di almeno 70/100 più credito medio, può incassarne altri 5. Per conquistare la lode serve un punteggio di 100 senza il bonus e 8 in tutte le materie nel triennio.
Dal 2018-2019 nuove regole per l’esame di Stato, ma tutto tace sui salari. «Compensi da fame – ha protestato il sindacato Anief – ai commissari». Abbandonata l’idea della commissione esclusivamente interna, l’attuale esame (che costa 140 milioni di euro, circa 600 mila a Pordenone) promuove in media il 98% dei candidati esaminati. I compensi sono disciplinati da un decreto del 2007: ai commissari esterni 911 euro lordi e 399 euro agli interni, cioè meno di 6 euro l’ora. «Servono più soldi – ha tuonato Adriano Zonta vertice sindacale Flc-cgil Fvg – al mondo della scuola».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
«Il quizzone con tipologia mista prevedeva quattro domande a crocette e due aperte – ha spiegato Ameno insieme a Maria Zilio, Carmelo Cutroneo e Laura Carniello –. Mi sembra bene in diritto e matematica, informatica è stata tosta». Adrenalina in pausa fino ai colloqui, in calendario da metà settimana per 57 commissioni nel Friuli Occidentale. «Ora subito in palestra» suggerisce Cutroneo la soluzione anti stress. Per Luca Bernadotto nell’Isis Flora e Marco Ucheddu all’Itis Kennedy la ricetta è impegno e studio verso il diploma. «Siamo la banda dei 60 centesimi – è stata la battuta scaramantica di un gruppo di maturandi nel liceo Pujati –. Poi se arriva il cento, naturalmente, bene».
«Positivo il terzo scritto – ha commentato ieri il dirigente-presidente Alessandro Basso –. Al liceo Leopardi-Majorana i candidati si sono impegnati al massimo e così lo staff dei commissari». Al liceo Grigoletti il presidente Domenico Giotta non ha dubbi: «Occorrono serenità e serietà – ha consigliato ai maturandi in via Interna – per avere il massimo: a scuola e nella vita». Il massimo nella maturità sarà in centesimi: il minimo è 60, il massimo è 100, poi la lode è riserva di caccia per chi punta a un “medagliere” con il massimo dei punti. Circa metà del voto dipende dal risultato degli scritti, che valgono fino a un massimo di 15 punti. Il colloquio vale un massimo di 30 punti. Chi ha totalizzato un punteggio di almeno 70/100 più credito medio, può incassarne altri 5. Per conquistare la lode serve un punteggio di 100 senza il bonus e 8 in tutte le materie nel triennio.
Dal 2018-2019 nuove regole per l’esame di Stato, ma tutto tace sui salari. «Compensi da fame – ha protestato il sindacato Anief – ai commissari». Abbandonata l’idea della commissione esclusivamente interna, l’attuale esame (che costa 140 milioni di euro, circa 600 mila a Pordenone) promuove in media il 98% dei candidati esaminati. I compensi sono disciplinati da un decreto del 2007: ai commissari esterni 911 euro lordi e 399 euro agli interni, cioè meno di 6 euro l’ora. «Servono più soldi – ha tuonato Adriano Zonta vertice sindacale Flc-cgil Fvg – al mondo della scuola».
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