Studiano piano, percussioni, violino, sax. Ma dal prossimo anno lo faranno meno. Molto meno. Dal ministero all’istruzione è arrivato un taglio di 33 ore su 99 all’anno di strumento nei licei musicali: una sforbiciata di un terzo, pesante, dovuta alla necessità di ridurre gli organici. Insorgono i genitori, pronti a un secondo ricorso al Tar, insieme a quello già partito del sindacato Anief, per riavere le ore dovute e previste nella legge che istituisce i licei musicali. La rivolta parte da Bologna, insieme ai licei del Lazio, del Veneto e al musicale Cavour di Torino.
Domani (ore 17) nell’aula magna delle Laura Bassi si terrà un’assemblea per raccogliere le firme al ricorso. «Contiamo di arrivare a un migliaio di ricorrenti - spiega Nicola Cerpelloni, presidente del consiglio di istituto - non si può stare zitti». Il liceo Lucio Dalla rischia di perdere 4-5 insegnanti sui 27 di strumento musicale. Il taglio colpisce il biennio, dove le ore di esecuzione passano da due a una a settimana. «Questo taglio colpisce la qualità della formazione», spiega Adriano Gianluca Cofone, docente di percussioni. E tutto questo, fanno notare i genitori, quando c’è già una sentenza del Tar, appena uscita su un ricorso presentato nel 2015 dal liceo Bruno di Roma, che ricorda: «La riduzione ad un’ora a settimana di lezione con riferimento al primo strumento equivale ad una preparazione approssimativa, dilettantistica e ben lontana dal profilo professionalizzante richiesto dalle competenze in uscita dal liceo per l’accesso al triennio di primo livello del conservatorio».
Domani (ore 17) nell’aula magna delle Laura Bassi si terrà un’assemblea per raccogliere le firme al ricorso. «Contiamo di arrivare a un migliaio di ricorrenti - spiega Nicola Cerpelloni, presidente del consiglio di istituto - non si può stare zitti». Il liceo Lucio Dalla rischia di perdere 4-5 insegnanti sui 27 di strumento musicale. Il taglio colpisce il biennio, dove le ore di esecuzione passano da due a una a settimana. «Questo taglio colpisce la qualità della formazione», spiega Adriano Gianluca Cofone, docente di percussioni. E tutto questo, fanno notare i genitori, quando c’è già una sentenza del Tar, appena uscita su un ricorso presentato nel 2015 dal liceo Bruno di Roma, che ricorda: «La riduzione ad un’ora a settimana di lezione con riferimento al primo strumento equivale ad una preparazione approssimativa, dilettantistica e ben lontana dal profilo professionalizzante richiesto dalle competenze in uscita dal liceo per l’accesso al triennio di primo livello del conservatorio».