Rinnovo contratto statali e scuola: aumento in base al reddito

Pubblicato il 12 Luglio 2017 alle 09:56 Autore: Daniele Sforza
Rinnovo contratto statali e scuola aumento stipendi in base al reddito

Rinnovo contratto statali e scuola: aumento in base al reddito.

Sul fronte del rinnovo contratto statali la settimana è iniziata con delle novità. Le ultime notizie riguardano infatti l’aumento dello stipendio. I soggetti coinvolti sono numerosi: si va dai dipendenti degli enti pubblici centrali e locali ai docenti e al personale Ata scuola, dai vigili ai carabinieri e poliziotti. Una novità attesa per 9 anni che si conclude dunque con lo sblocco degli stipendi, con una media di 85 euro lordi al mese. Una media, sì, perché l’aumento appena citato non riguarderà tutti i soggetti coinvolti. C’è chi incasserà di più e chi di meno. La variazione dipende prevalentemente dalle fasce di reddito dei soggetti in questione.

Rinnovo contratto statali e scuola: aumenti più alti ai redditi più bassi

Il ministro per la Semplificazione e Pubblica Amministrazione Marianna Madia ha pertanto sbloccato la situazione agevolando però chi ha redditi più bassi. Spetterà a loro avere gli aumenti più consistenti. Gli aumenti saranno dunque bilanciati nelle fasce retributive di ciascun comparto. Saranno per tutti, ma graduati, a seconda di parametri ben definiti. La novità consentirebbe anche di mantenere il bonus di 80 euro per tutti quei dipendenti che “rischiano” di sfiorare il tetto dei 25 mila euro. Si andrebbero quindi a modulare 5 o 6 fasce retributive per impedire ampie sproporzioni tra i 3 milioni di dipendenti pubblici interessanti.

La novità potrebbe però far storcere il naso a molti. Si attende un incontro tra l’Aran – l’agenzia che rappresenta il governo – e i sindacati. Eppure la manovra dovrebbe muoversi in tal senso. La coperta è corta, in parole povere, e gli aumenti saranno al tetto massimo di 85 euro e di lì a scendere in base al reddito percepito. Forse troppo poco per chi ha lo stipendio bloccato da 9 anni e non adeguato all’aumento del costo della vita. In base a quanto riportato l’Anief, il personale ATA percepisce in media uno stipendio che supera di poco i 1.000 euro al mese. Stipendio che non è stato ritoccato dopo l’aumento dell’inflazione. Come ad esempio è successo per i dipendenti del settore metalmeccanico. L’Anief potrebbe quindi muoversi in direzione di una richiesta degli arretrati per i collaboratori scolastici.

Rinnovo contratto statali e non solo: pene severe contro i furbetti della PA

Nuove norme anche per i furbetti del cartellino. Il ministro Madia ha infatti inserito nuove regole più severe per i dipendenti pubblici assenteisti. Misure più dure che partono da giornate di sospensione senza stipendio a licenziamenti record. Tra le anticipazioni del decreto si legge che il soggetto preso in fallo sarà chiamato a difendersi in contraddittorio “con un preavviso minimo di 15 giorni” e che in un mese “il procedimento disciplinare deve essere concluso”. Il dipendente assenteista potrebbe anche rispondere di danno all’immagine della Pubblica Amministrazione. Pene severe previste non solo per i dipendenti. Il provvedimento riguarderà anche i dirigenti che sono consapevoli degli abusi dei dipendenti, ma non agiscono con la sospensione o il licenziamento degli stessi.

Rinnovo contratto statali: il chiarimento del ministro Madia sulle malattie gravi

Il ministro Madia ha smentito la notizia su possibili limitazioni sul rinnovo contratto statali relative alle malattie gravi. “Come avviene già adesso, i giorni nei quali si effettuano terapie salvavita non hanno e non avranno un limite”. Anzi, si sta lavorando a una norma che preveda maggiori garanzie per i soggetti affetti da patologie gravi. Soprattutto per quanto riguarda le conseguenze di quella terapia.

“Dovranno esserci dei giorni in cui sia possibile assentarsi a causa degli effetti collaterali di alcune terapie”, ha affermato il ministro. Ma queste assenze non dovranno essere annoverate nel numero massimo di assenze permesso dai contratti.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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