Rinnovo contratto statali e scuola: 85 euro, furia Anief

Pubblicato il 1 Agosto 2017 alle 09:57 Autore: Daniele Sforza
Rinnovo contratto statali e scuola, Anief non ci sta sugli aumenti di 85 euro

Rinnovo contratto statali e scuola: 85 euro, furia Anief.

Continua la girandola di voci su rinnovo contratto statali e scuola. Per gli 85 euro, senza toccare il bonus Renzi di 80 euro, servono le risorse economiche. Risorse che però dovrebbero essere trovate. E annunciate ufficialmente dal Ministero dell’Economia entro i primi di ottobre. L’Anief, che ha giudicato gli 85 euro un palliativo, spinge sui rinnovi. Ma non ci sta sugli aumenti di 50 euro netti. E sulle briciole che invece toccherebbero ai dirigenti, perché hanno gli stipendi più alti. Un contentino inaccettabile, dopo quasi 10 anni di stipendio bloccato. E di un ruolo sociale poco dignitario.

Rinnovo contratto statali: le ultime novità

Aumenti di 85 euro lordi e stretta sulle malattie. Sono questi i nodi centrali che continuano a essere il fulcro del dibattito su rinnovo contratto statali e scuola. Per quanto riguarda la parte economica, il ministro Madia ha fatto sapere che la svolta ci sarà, ma in autunno. Quando il Ministero dell’Economia ufficializzerà le risorse economiche per l’aumento stipendiale dei dipendenti del pubblico impiego. Il ministro ha affermato che l’auspicio è che si possa concludere entro i primi giorni di ottobre. Definitivamente. Per quanto riguarda le risorse, infatti, per i rinnovi della PA centrale sono stati stanziati 1,2 miliardi di euro con le manovre precedenti. Un altro 1,2 miliardo di euro potrebbe arrivare con la prossima Legge di Bilancio per far fronte all’esigenza degli aumenti salariali.

L’altro nodo centrale riguarda le assenze per malattia. E la guerra ai furbetti che tendono ad allungare il weekend dichiarandosi malati prevalentemente il lunedì o il venerdì. Si parlerà dunque di questo, oltre che di permessi, cercando una normativa equilibrata. Sotto l’aspetto assenze per malattie, ci saranno più visite fiscali e maggiori controlli, specialmente da parte dei medici della rete Inps, e non più Asl. I sindacati, però, hanno puntato il dito contro il bonus per chi denuncia di più. Un bonus che si basa sulle delazione e che i sindacati dichiarano inaccettabile.

Rinnovo contratto statali e scuola: Anief e il contentino degli 85 euro

Già nel marzo scorso Anief aveva spinto sul rinnovo dei contratti, considerandolo più importante del contentino degli 85 euro. Il presidente Marcello Pacifico aveva affermato che “piuttosto di dare un contentino, si dovrebbero trovare i soldi per sedersi ai tavoli per il rinnovo. E adeguare l’indennità di vacanza contrattuale al costo della vita”.

Domani ci sarà un nuovo incontro tra governo e sindacati all’Aran. Al centro ci saranno gli atti di indirizzo specifici per medici, insegnanti e dipendenti degli enti locali. Si parlerà di rinnovi, di aumenti, malattie, permessi, orari e ferie. I sindacati tengono gli occhi aperti. In particolare, Anief e Udir. Sarebbe opportuno un accordo bilaterale hanno detto. Eppure, non è quello che si sta andando a creare. Pacifico ha voluto chiarire la questione a riguardo.

Sottoscrivere un rinnovo contrattuale alle condizioni che si prospettano, con aumenti ridicoli, rappresenterebbe un vero tradimento di chi ha delegato i sindacati a rappresentarli. I lavoratori vanno tutelati. Lo abbiamo detto e lo ripetiamo. Prima di firmare un contratto del genere, ascoltiamo la base con un referendum. Sentiamo le opinioni dei dipendenti, iniziando da quelli della scuola. I quali percepiscono in media meno degli impiegati e provano un forte senso di frustrazione quando leggono i compensi dei loro colleghi europei.

Rinnovo contratto statali e scuola: l’analisi dell’Anief

I calcoli di Anief e Udir sono chiari. Servirebbero 2.400 euro di aumenti all’anno per i docenti. 6 mila euro per i dirigenti. Anziché le cosiddette briciole, derivate dalle condizioni più agiate di questi ultimi. Il calcolo non è sommario, ma fatto in base al recupero dell’indennità di vacanza contrattuale. E ovviamente all’applicazione dei veri aumenti. Gli aumenti di 85 euro lordi, accreditabili dai primi mesi del 2018, risultano un altro calcolo. Con una copertura sicura, al momento, di circa 36 euro lordi medi per lavoratore.

Sul piatto della bilancia anche la situazione del personale precario. Ovvero, i supplenti, per i quali sono chiesti diritti uguali ai docenti di ruolo. Come ad esempio gli scatti di anzianità, le ferie, le malattie e i permessi. Tutti aspetto che andranno regolati secondo apposita normativa. Il tema è grave e di urgente discussione, come sottolinea Pacifico. Per i supplenti non sono stati pareggiati i diritti. Piuttosto, sono aumentati gli abusi. “Per i neo assunti è stata introdotta l’assurda abolizione del primo scatto stipendiale”. Per il personale di ruolo, invece, non è stata ancora introdotta “la figura del vicario del dirigente scolastico, con il conseguente mancato riconoscimento giuridico e contrattuale”.

L’Anief è sul piede di guerra e punta il dito contro la disattenzione del governo. Distrazione che viene sottolineata “anche dal taglio di 50 mila Ata e dalla non assunzione di amministrativi, tecnici e collaboratori scolastici”. E ancora:

È questo il momento di chiedere più risorse. Salvaguardare il personale con una parte normativa del contratto che tuteli le figure professionali che operano nelle nostre scuole. Svendere la categoria per pochi soldi e arretrare sui loro diritti rappresenterebbe un errore storico che il personale si legherebbe al dito.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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