(Teleborsa) - Prende finalmente il via l’agognato
concorso per dirigenti scolastici. Si tratta di una selezione molto attesa e particolarmente utile, perché mai era accaduto, come
quest’anno, che le lezioni prendessero il via con
quasi 2 mila istituti privi del loro capo d’istituto: in pratica,
una presidenza su quattro va in reggenza. Il concorso, che per la prima volta
verrà gestito in toto dal Ministero dell’Istruzione, rappresenta quindi una tappa fondamentale per sanare una situazione ormai diventata insostenibile.
Rimane il rammarico per delle
prove concorsuali attese quasi due anni e
ancora una volta impostate sulla base di un regolamento inadeguato: nuovamente, salvo improbabili ripensamenti, saranno infatti esclusi i precari con 5 anni di servizio.
Eppure Consiglio di Stato, Tar e Corte europea sostengono il contrario.
Oggi, come allora, il giovane
sindacato della scuola, Anief ha deciso di patrocinare la causa giudiziaria, predisponendo un nuovo ricorso. Secondo
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief "è inspiegabile per quale motivo il personale precario laureato, seppure con 5 anni di servizio svolto, debba non considerare le espressioni dei giudici. Non solo quelle nazionali, visto che a favore della partecipazione dei precari ai concorsi pubblici si è espressa pure la Corte di Giustizia europea con il procedimento C-177/10 l’8 settembre 2011". Ancora più inammissibile - aggiunge il sindacalista - è l’esclusione dal concorso di chi non ha ancora svolto l’anno di prova: è personale di ruolo a tutti gli effetti e
noi, ci opponiamo anche a questa esclusione immotivata,
presentando formale impugnazione in tribunale".