CONTRATTI STATALI/ Rinnovo stipendi Pa: l’Anief tuona (ultime notizie)

- Niccolò Magnani

Contratti statali, ultime notizie di oggi 28 settembre 2017: rinnovo e aumenti stipendi Pa, il mondo scuola si ribella e il Miur replica, «impegno per aumenti garantiti e dignitosi»

scuola_ministero_istruzione_miur_lapresse La sede del ministero dell'Istruzione (LaPresse)

Tra gli scontenti per l’aumento lordo degli stipendi c’è anche l’Anief. La protesta contro gli 85 euro lordi sta infuocando l’opinione pubblica da qualche ora a questa parte, visto il malcontento generale di questa impopolare risoluzione. Tra i più scontenti c’è senza ombra di dubbio l’Anief che tramite il suo Presidente Marcello Pacifico, ha chiaramente fatto capire il suo punto di vista. ‘La cifra globale degli aumenti degli stipendi’ – si legge – è molto al di sotto rispetto ai 12 miliardi necessari’. La lamentela diventa ancor più vibrante se consideriamo anche l’inflazione che, sottolinea l’Anief, ‘è cresciuta oltre il 14%’. Marcello Pacifico ha poi ampliato anche l’intero discorso, facendo un bilancio degli anni 2008-2015, sempre tenendo ben presente l’inflazione. ‘La cifra globale doveva provvedere agli aumenti necessari e riallineare l’inflazione all’aumento del costo della vita, mettendola al 5’. Tradotto in termini pratici, l’Anief ha poi quantificato il tutto calcolando ‘oltre 100 euro a dipendente e non sono spiccioli’. L’Anief tuona, dunque, e non è affatto sola: chissà se la protesta cambierà le carte in tavola. (agg. Francesco Agostini)

PARLA MADIA

Il ministro Madia torna ancora sul caso-concorsone e chiarisce, dopo gli ultimi rumors di nuovo usciti nei media nazionali, che in seguito al rinnovo dei contratti statali e con l’ingresso in piena formula della Riforma Pa, non vi sarà bisogno di alcun “concorsone” per ovviare ai 500mila dipendenti pubblici che entreranno in pensione nei prossimi 5 anni. Replicando ad alcuni quotidiani che pensano ancora ad un maxi concorso per 500mila posti nella Pubblica Amministrazione, il ministro del Governo Gentiloni scrive in un tweet, «Come già chiarito: nessun concorsone ma assunzioni mirate in base ai fabbisogni. Ricambio nella #PA non automatico ma selettivo e ragionato»» Il Governo dunque conferma il proprio impegno ad un ricambio selettivo e con una continuità occupazionale ragionata, con alcuni concorsi mirati e non con un unico “concorsone” extra large.

IL “DIKTAT” DEI SINDACATI

Dopo il comparto Sanità, anche i sindacati nazionali hanno mosso richieste e “ultimatum” al Ministero della Pubblica Amministrazione in vista del rinnovo dei contratti statali e dell’intera macchina burocratica della Pa. In un recente incontro al Ministero, i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil hanno discusso anche del riordino delle società partecipate: «il testo del decreto è ancora in fase di definizione visto che giovedì ci sarà la riunione tecnica in Conferenza Unificata con Regioni, Comuni e Province», spiegano i segretari confederali Vincenzo Colla (Cgil), Andrea Cuccello (Cisl) e Antonio Foccillo (Uil). Non solo, secondo le sigle nazionali non « può esserci alcun automatismo tra piani di ricognizione ed eventuali esuberi del personale, che vanno del tutto esclusi. Abbiamo sostenuto la necessità di costruire un percorso condiviso di interlocuzione a livello nazionale e territoriale – aggiungono – che possa creare una camera di compensazione nella gestione del processo di riforma». In ultima analisi, i sindacati chiedono con forza che nel rinnovare il contratto pubblico si possa, anzi si debba, mantenere garantita la «continuità occupazionale, professionale e di reddito dei lavoratori».

MIUR, “IMPEGNO GARANTITO PER AUMENTI”

Dopo le critiche forti arrivate ieri da una parte del mondo scuola sul rinnovo dei contratti statali dell’intera Pubblica Amministrazione, arriva la replica netta e insistita dello stesso Miur, attaccato dal sindacato Anief con un duro comunicato seguito alle ultime notizie uscite sulle risorse immesse nel Def (leggi qui le parole nel dettaglio). «Stiamo lavorando, in primis il ministro Fedeli, per convincere il Governo e il Ministero dell’economia a mettere in bilancio le risorse per il nuovo contratto, dando per acquisiti gli 85 euro. Parlo di un minimo di 1,6 mld. Il nostro obiettivo è che in questa legislatura vengano definite sia la parte economica sia quella normativa del contratto», spiega il sottosegretario Miur, Vito De Filippo durante il convegno della Snals-Confsal tenutosi ieri a Roma. La risposta arriva anche nel merito di una critica mossa dalla stessa segretario generale dello Snals, Elvira Serafini, che criticando alcuni aspetti della legge 107 aveva dichiarato, «Le innovazioni e i nuovi impegni per il personale sono stati introdotti senza nuova contrattazione, con retribuzioni ferme da 10 anni, e senza creare adeguate condizioni strutturali organizzative. Sono mancati rispetto ed equità». Viene ribadito con forza la necessaria e urgente disposizione all’aumento delle retribuzioni per gli insegnanti (e per tutti gli altri dipendenti pubblici), mentre sono ancora in attesa di convocazioni i sindacati nazionali presso l’Aran per continuare le contrattazioni e trattative sul rinnovo del contratto pubblico nazionale.

CONTRATTI STATALI, CAMUSSO: “DEF OK, MA RISORSE ANCORA POCHE”

Al termine della festa Cgil a La Spezia è intervenuta e ha parlato anche la leader nazionale Susanna Camusso, che ha commentato le ultime novità sul fronte rinnovo dei contratti statali: in particolare, il segretario nazionale Cgil ha visto con buon giudizio le ultimissime news legate al Def (dagli 1,2 miliardi inizialmente previsti si cresce fino agli attuali 1,65, con la conseguenza di un aumento medio di stipendio di 85 euro mensili). «Mi pare che il Documento tenda contro le variazioni che sono intervenute, una crescita maggiore di quella che era ipotizzata e gli effetti della manovra, ovvero la correzione dei conti pubblici fatta qualche mese fa che pare non sia stata indolore e i rapporti con l’Europa. La mia sensazione è che ci sia un po’ di ottimismo nelle previsioni che sono state fatte per gli anni successivi : sono anche più alte di quelle dell’ISTAT e altri osservatori». In particolare, sui contratti da rinnovare e sugli aumenti per gli statali, la Camusso aggiunge «Una buona notizia senza alcun dubbio, però vorrei ricordare che si tratta del mantenimento di un accordo sottoscritto, non è che siamo di fronte a una novità. Inoltre, dalla risposta che ha dato il Presidente del Consiglio, ci sia un’idea che di risorse per il lavoro ce ne siano molto poche, mentre invece c’è necessità di risposte per quanto riguarda investimenti, creazione di lavoro e di stabilità».







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