Scuola

La rivolta dei licei musicali: "Salvate le ore di strumento"

La classe di chitarra del Gobetti di Omegna 
Un flash mob in 25 città e una petizione con 19mila firme per chiedere al ministero di ripristinare la lezione individuale di musica. Tre i ricorsi al Tar
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Matilde, studentessa del liceo Lucio Dalla di Bologna, suona il violino poi si ferma:  "Rivoglio le mie ore". Ma c'è anche la classe di chitarra del Gobetti di Omegna che si esibisce in un breve concerto-protesta, il grido degli studenti del Satta di Nuoro ("per suonare questa canzone un'ora non ci basta") e il liceo Cavour di Torino che, sulle note solenni di una Recercada di Diego Ortiz, reclama il suo diritto alla seconda ora di primo strumento. E' la rivolta dei licei musicali in Italia: da Bologna a Torino, da Catania a Bergamo. Il motivo? E' stata tolta un’ora delle due alla settimana di lezione individuale di primo strumento, tromba, violino, clarinetto o piano che sia. Pare solo un ritocco, ma siamo nei licei musicali ed è come aver dimezzato le ore di greco al classico o di fisica allo scientifico. Un taglio paradossale, tradotto in 33 ore all’anno e almeno 350 cattedre in meno, contro il quale genitori, studenti e insegnanti si stanno mobilitando.

· IL FLASH MOB IN 25 CITTA': #NOIVELESUONIAMO
Genitori e studenti, con i loro professori di musica, scenderanno in piazza domani - venerdì 6 ottobre - in contemporanea alle ore 17 in 25 città, da Catania a Bergamo. Si faranno sentire con un flash mob pacifico e sonoro dopo averci provato con ben tre ricorsi al Tar. La sforbiciata alla musica in classe coinvolge i 6.400 studenti del biennio nei 131 licei musicali, nati nel 2010 per l'apprendimento tecnico-pratico della musica e lo studio di questa nella storia e nella cultura. Una protesta lanciata dai loro genitori con una petizione on line su change.org, “Sos licei musicali”, già arrivata a 19mila firme, e una pagina Facebook dove studenti, ma anche compositori, band e Piero Pelù, il fondatore dei Litfiba, si schierano a difesa della formazione musicale. Lo slogan? #noivelesuoniamo.

La protesta dei licei musicali contro il taglio delle ore di strumento

· LA VOCE DI GENITORI E PROFESSORI
"Vogliamo sensibilizzare l’opinione pubblica rispetto alla gravità dei tagli alla cultura e alle ore di strumento", spiega Chiara Papi, la mamma che ha messo in moto la mobilitazione nei social. "Un taglio ingiustificato e dal nostro punto di vista illegittimo, tra l'altro essendo una fascia di età che ricade nella scuola dell'obbligo ci chiediamo se non lede diritto allo studio. Come genitori non intendiamo retrocedere in ogni modo". Il taglio dell'ora equipara inoltre il primo strumento al secondo. "Tra l'altro l’ora tolta è stata trasformata in una lezione in cui uno studente suona e l’altro ascolta. A Bologna e in altri licei nemmeno questa viene garantita», osserva Nicola Cerpelloni, voce del movimento in Emilia. "Gli studenti si iscrivono nei licei musicali perchè vogliono fare i musicisti, non possiamo tradire la loro motivazione e l'investimento delle famiglie. Devono applicarsi sul primo strumento e hanno diritto alle ore necessarie. Non si può intervenire per una mera questione economica sul futuro professionale di questi ragazzi", dichiara Enrico Pesce, pianista e compositore che insegna al liceo "Saluzzo-Plana" di Alessandria. "Ai miei allievi dico sempre: la musica non va mai in vacanza, va coltivata quotidianamente. Con un'ora in meno di strumento a settimana si crea una pausa troppo lunga che danneggia la formazione".

·LA BATTAGLIA LEGALE
Il malcontento è conseguenza di una nota del Miur dello scorso maggio con la quale per il 2017-2018 viene assegnato un organico insufficiente a coprire le ore di lezione individuale di esecuzione e interpretazione del primo strumento. Il documento, determinando il numero di docenti messi a disposizione di ciascun liceo, riduce del 50% le ore di lezione nel biennio, facendole passare da 66 a 33 annuali. Contro il provvedimento sono scattati tre ricorsi al Tar. L'Anief ha presentato un ricorso pilota al quale è stato "agganciato" un ricorso che include 198 genitori di undici regioni diverse in Italia. Poi c'è un secondo ricorso patrocinato dalla Cgil, infine un terzo firmato da un altro gruppo di genitori. Il Tar del Lazio ha sospeso la nota ministeriale con un'ordinanza pubblica al 31 agosto, ma il consiglio di Stato, a cui si è rivolto il Miur e che si riunirà in modo collegiale oggi, intanto ha congelato la sospensiva perchè non ravvisava un danno effettivo ai ricorrenti. "Ma intanto la scuola è iniziata senza questa ora di strumento", osserva Chiata Papi. Il 10 ottobre è prevista la sentenza nel merito del Tar. Sui tagli di queste ore c'era già stata una battaglia legale condotta dal liceo Giordano Bruno di Roma. La sentenza è stata pubblicata a febbraio scorso e afferma che "la riduzione ad un'ora a settimana di lezione con riferimento al primo strumento equivale ad una preparazione approssimativa, dilettantistica e ben lontana dal profilo professionalizzante richiesto dalle competenze in uscita dal liceo per l'accesso al triennio di primo livello del Conservatorio". Per effetto della sentenza del Tar, tutti i licei musicali in Italia hanno ottenuto le due ore frontali di esecuzione e interpretazione di primo strumento. Tre mesi dopo la nota del Miur le taglia di nuovo. 
 
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