ROMA – I dati Eurostat diffusi ieri da Bruxelles sull’età degli insegnanti dei paesi dell’Unione non fanno altro che confermare quanto già prevedibile. Gli insegnanti italiani sono i più anziani d’Europa. E la media dell’età del Belpaese è molto più elevata di quella del vecchio continente. I dati, aggiornati al 2015, dicono che la media italiana è pari al 57,2 per cento, mentre in Europa si assesta al 36 per cento. Numeri che dovrebbero aprire non poche riflessioni sul sistema scolastico del nostro paese. E che i dati siano stati diffusi nella Giornata mondiale degli insegnanti è ancora più sintomatico.
I DATI. Analizzando i dati diffusi dall’Eurostat, si legge che gli insegnanti italiani che superano i 60 anni di età sono il 18 per cento del totale del corpo docenti. Il doppio rispetto alla media europea. Che sia l’Italia a far salire la media è evidente leggendo la classica che vede subito dopo il Belpaese la Bulgaria con il 47,7%, l’Estonia col 47% e la Lituania con il 46,7%. In un solo caso l’Italia non registra il primato negativo. Gli insegnanti della scuola primaria più anziani spettano all’Estonia. Ma anche da noi ci sono maestri che potrebbero essere i nonni dei propri alunni. L’Italia torna in testa a questa classifica già dalle scuole elementari e mantiene il primato anche per le scuole medie e per le superiori. In fondo alla classifica non solo i paesi più piccoli come Malta e Cipro, ma anche il Regno Unito. Verso la parte bassa anche la Francia.
RICAMBIO GENERAZIONALE – In Italia manca il ricambio generazionale. E non solo nel mondo della scuola. A sottolinearlo, in una nota diffusa proprio a margine della pubblicazione di questi dati da parte dell’Eurostat, è stato anche il presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, Marcello Pacifico. “Quello del ricambio generazionale dei docenti è un problema acuito dalla riforma Fornero e rinforzate dalle manovre ulteriori approvate nell’ultimo biennio. Con il risultato che in un breve lasso di tempo si è posticipato di un decennio, addirittura di un ventennio se guardiamo agli anni Ottanta, il congedo dal lavoro”, ha detto Pacifico, aggiungendo che “a rendere ancora più elevata l’età media del nostro corpo insegnante, però ci ha pensato pure l’arguto legislatore della Buona Scuola, che ha portato a ben otto anni il percorso che conduce alla stabilizzazione di un docente”.

di Ciro Oliviero

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