Finanza

A scuola con cattedre scoperte, ancora da nominare decine di migliaia di docenti annuali

Pubblicato il 12/10/2017
Ultima modifica il 12/10/2017 alle ore 16:41
Teleborsa
Non convincono le dichiarazioni rilasciate dal Ministro dell''Istruzione dell'Università e della Ricerca, Valeria Fedeli sul regolare avvio dell’anno scolastico, durante l’audizione presso le Commissioni riunite Cultura di Camera e Senato. Secondo Fedeli, non si deve più parlare di "supplentite", anche perché in totale sono diminuiti i contratti a tempo determinato di circa 22 mila unità. Inoltre, ha detto che "l’anno è iniziato senza le criticità del passato".

Forti critiche a queste affermazioni giungono dai senatori Alessia Petraglia (SI) e Fabrizio Bocchino (Misto): il ministro non è informato, perché nella Provincia di Firenze mancano 1300 docenti di sostegno e ci sono 168 docenti da nominare sui posti comuni tra la scuola dell’infanzia e quella primaria, ma sono quasi 1000 nella scuola media e nella scuola superiore i professori che mancano all’appello. E ancora, nella Provincia di Roma mancano sui posti comuni dell’infanzia e della primaria 500 docenti da nominare e sul sostegno si è ancora in alto mare. I casi di alunni senza docenti riguardano tutta la Penisola. Anche a Palermo mancano circa 400 maestri di sostegno tra infanzia e primaria e 130 cattedre scoperte tra la scuola media e la scuola superiore.

Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, "il tentativo del Ministro di recuperare consensi dopo l’approvazione della Buona Scuola è perso in partenza". Per cambiare lo stato delle cose "non basta assumere qualche migliaia di docenti, se poi non si permette a quelli della seconda fascia d’istituto di essere stabilizzati", costringendoli invece a svolgere un ulteriore corso-concorso che li terrà lontano dal ruolo per altri anni ancora. Come "non si risolverà il problema della supplentite fino a quando si sposteranno su organico di diritto tutti i posti oggi collocati in modo ingiustificato e furbesco" su quello di fatto. Il quadro diventa ancora più desolante quando – continua Pacifico – a non essere nominati sono i docenti di sostegno. Perché "la loro assenza diventa pregiudizievole per l’assolvimento del diritto allo studio degli alunni disabili: è come se un malato si ricoverasse in ospedale, senza però essere curato".  Anche per questo motivo - conclude il sindacalista - abbiamo confermato la nostra iniziativa "Sostegno: non un'ora di meno!’". È scandaloso pure il fatto che per il personale Ata il Miur abbia deciso di aggiornare la terza fascia a lezioni in corso, nell’attuale mese di ottobre. Quindi, "nelle prossime settimane pure per loro nelle scuole italiane si assisterà ad un via vai di supplenti".
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