Finanza

Alunni accompagnati all'uscita di scuola, Fedeli annuncia ddl Pd

Il sindacato della scuola Anief insorge: "la scuola non è un albergo la culpa in vigilando vale solo in orario didattico"
Pubblicato il 27/10/2017
Ultima modifica il 27/10/2017 alle ore 17:57
Teleborsa
Suscita un acceso dibattito a recente ordinanza della Cassazione che ha condannato preside e docente dell'ultima ora della mattina per non aver affidato a un adulto un ragazzo di undici anni uscito da scuola e morto investito da un'autobus all'esterno del cancello scolastico.

A seguito della pronuncia della Suprema Corte, il Ministro dell'Istruzione Università e Ricerca (MIUR), Valeria Fedeli, ha detto che le scuole stanno operando scelte che sono conformi al quadro normativo vigente in materia di tutela dell'incolumità delle studentesse e degli studenti minori di 14 anni, ma "se si vuole cambiare l'ordinamento serve un intervento in Parlamento", perché "occorre venire incontro alle esigenze delle famiglie, chiarendo anche il quadro delle responsabilità giuridiche e penali rispetto alla tutela dei minori dopo la fine delle lezioni".

Di diverso parere il sindacato della scuola Anief che per bocca del suo Presidente Marcello Pacifico spiega: "la responsabilità dei giovani, una volta usciti dal perimetro scolastico, non può essere additata ancora agli insegnanti, al personale ATA o al dirigente scolastico.

Su questo il MIUR dovrebbe essere chiaro. Va bene rassicurare le famiglie, ma è un modo di procedere che non condividiamo, perché significa implicitamente addossare alla scuola e a chi vi opera le eventuali manchevolezze del patto di corresponsabilità stipulato con i genitori. Fino a prova contraria, la scuola esercita un pubblico servizio che prevede dei precisi orari di apertura e chiusura.

Al di fuori delle ore prestabilite, non è possibile garantire la permanenza e vigilanza del minore. Ancora di più perché in questi casi il docente dovrebbe affidare l’alunno al suo preside, che quasi sempre non c’è perché ha in media sette-otto sedi da seguire, oppure al collaboratore scolastico, che però a sua volta deve rispettare degli orari di lavoro e siccome gli ausiliari sono stati tagliati in numero drastico, sono sempre più frequenti i casi, soprattutto alle medie, di istituti che già subito dopo l’ora di pranzo sono costretti a chiudere. Oppure, si mettano nelle condizioni i comuni di prelevare tutti i minori di 14 anni e portatori di disabilità di portarli a scuola attraverso appositi pullmini". 





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