Bologna

Bologna, ironia social dei laureati: "Facevo la commessa, vado a insegnare: embè?"

La protesta delle laureande negli atenei 
In un video la protesta degli universitari che rischiano di essere scavalcati nelle graduatorie dai diplomati magistrali che non hanno mai messo piede a scuola a causa di un ricorso
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"E chi lo avrebbe mai detto, a giugno facevo la commessa, a settembre ho trovato lavoro in una scuola. Ho preso il diploma nel 1997, non ho mai insegnato: embè?". La donna che parla è oscurata, la voce contraffatta. E non è una testimonianza reale, ma verosimile. Con un video ispirato a storie vere gli studenti di Scienze della formazione primaria, la laurea che prepara all'insegnamento nelle scuole materne e primarie, a Bologna tornano a protestare contro i diplomati magistrali che potrebbero, grazie a un ricorso, entrare nelle scuole a insegnare pur senza mai averlo fatto prima. Nell'attesa del pronunciamento del Consiglio di Stato, che dovrebbe arrivare entro il 15 dicembre, il clima nel mondo degli aspiranti insegnanti è teso.

Bologna, ironia social dei laureati: "Facevo la commessa, vado a insegnare: embè?"

L'Anief, il sindacato in prima linea sui ricorsi per far riconoscere a chi ha conseguito il diploma magistrale prima del 2001 la possibilità di essere inseriti nelle Graduatorie ad esaurimento (Gae), parla di rischio caos nelle scuole se la sentenza sarà negativa. I laureati, che stanno protestanto in tutti gli atenei, replicano: "Non vi preoccupate, le supplenze le prendiamo noi, laureandi e laureati di Scienze della Formazione primaria a ciclo unico, quelli che salveranno la scuola" .

Lo scontro è tra chi ha conseguito o sta conseguendo una laurea per insegnare e chi ha il diploma magistrale abilitante di vecchia data. I ricorrenti - si parla di 90mila persone - entrerebbero nelle graduatorie ad esaurimento di prima fascia, mentre i laureati accedono alla seconda fascia per abilitati, cioè verranno dopo nelle chiamate a scuola, anche se con punteggi superiori. Tra i diplomati magistrali c'è chi insegna nelle scuole da tanti anni, da precario. E nel video compare una testimonianza: "Sono Giovanni e credo nell'importanza della mia professione e della mia missione". Ma c'è anche chi ha fatto altro nella vita ed è solo contro questi inserimenti nelle scuole che è partita la mobilitazione degli universitari.

Il video è stato pubblicato sul canale Youtube e si intitola "Maestri non per caso". "Ci attaccano e il video è la nostra risposta- spiega Eugenia Anastasia Maccarone, voce del coordinamento dell'università di Bologna - se la sentenza sarà positiva per i diplomati, il caos ci sarà e lo creerannoi ricorsisti in Gae, che sveglieranno anche la parte dormiente per un totale di 190mila persone. E la nostra formazione, e la nostra laurea? Sarà la prima volta che un diploma varrà più di un titolo accademico. E' inaccettabile". Il video - spiegano i promotori - è volto a sensibilizzare tutti coloro che "credono in una scuola di qualità, incentrata sulle competenze e la formazione continua dei docenti, siano essi laureati o diplomati, e non sull'improvvisazione didattico-formativa".