Verso il rinnovo delle RSU: una svolta nel voto?

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La settimana scorsa l’Aran e le Confederazioni sindacali hanno sottoscritto il Protocollo per la definizione del calendario delle votazioni per il rinnovo delle RSU del personale dei comparti pubblici, compreso quello dell’istruzione.

È previsto che le elezioni si tengano entro il 20 aprile 2018, mentre tra il 5 e il 10 gennaio prossimo dovranno essere definite in ogni comparto le operazioni propedeutiche al voto.

Per il comparto scuola le urne potrebbero essere aperte nella prima decade di marzo 2018 ad oltre un milione di persone.

Tre anni fa la presenza al voto – la più elevata tra i comparti pubblici – si attestò intorno a 900 mila votanti, registrando 856.558 voti validi.

Ancora una volta, se pur con una lieve flessione rispetto alla tornata elettorale precedente, la Flc-Cgil ottenne con 259.858 voti il 30,34% dei suffragi, seguita dalla Cisl-scuola con 193.926 voti (22,64%) e dalla Uil-scuola con 138.800 voti (16,20%).

Il blocco confederale aveva sfiorato, dunque, il 70%, seguito dallo Snals con 111.237 voti (12,99%) e da Gilda con 66.239 voti (7,73%).

L’Anief, il “giovane” sindacato che da qualche anno stava cercando un accreditamento nel mondo scolastico attraverso un’azione sindacale basata pressoché esclusivamente su azioni legali e ricorsi di massa contro provvedimenti amministrativi, si fermò al 3,19% di consensi (27.346 voti).

In questo ultimo triennio l’azione martellante di questo sindacato è continuata su qualsiasi provvedimento del Miur. La novità delle prossime elezioni per il rinnovo delle RSU potrebbe venire proprio dall’esito elettorale dei consensi all’Anief. Se la sua linea alternativa venisse premiata, costringerebbe forse i sindacati tradizionali a rivedere l’impianto delle relazioni sindacali.