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Scuola, beffa ai diplomati magistrali: niente cattedre di ruolo, solo supplenze

Sentenza definitiva del Consiglio di Stato: Il titolo di studio non ha valore abilitante e quindi con il solo diploma non è possibile essere inseriti nelle Graduatorie a esaurimento.
A cura di Antonio Palma
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Dopo anni di battaglie, ricorsi, sentenze  e contro ricorsi, per i diplomati magistrali è arrivato il responso definitivo della magistratura che mette fine ad ogni speranza di avere una cattedra di ruolo nelle scuole elementari. Il Consiglio di Stato, a sezioni riunite, infatti ha stabilito in via definitiva, che il titolo di studio non ha valore abilitante e quindi con il solo diploma non è possibile essere inseriti nelle Graduatorie a esaurimento. Una doccia fredda per le migliaia di persone che avevano deciso di presentare un massiccio ricorso e che si erano illuse dopo altre cinque sentenze che avevano invece inserito nelle Gae 2000 diplomati magistrali, che non saranno toccati in quanto in possesso di sentenze favorevoli passate in giudicato.

A essere interessata è una platea di circa sessantamila persone che a colpi di sentenze amministrative nelle ultime stagioni erano state inserite "a pettine" nelle Graduatorie esistente. Per loro concessa la sola possibilità delle supplenze nelle graduatorie di istituto. Parliamo dei diplomati magistrali entro l’anno 2001/2002: prima di quella data, infatti, il titolo del diploma magistrale era sufficiente per insegnare alle elementari. Se la decisione probabilmente non avrà effetto sui tanti che, sulla scia delle prime sentenze, si sono riaffacciati al mondo della scuola nonostante avessero intrapreso da anni altre strade professionali, significherà molto invece per quelli che in base alle precedenti sentenze erano stati già assunti.

"Questa sentenza  avrà un riflesso immediato per i 5.300 che hanno firmato un ricorso e riflessi nel tempo su tutti gli altri diplomati magistrali. Chi non è entrato nelle Gae non ci entrerà più, chi è già dentro tornerà nelle graduatorie di istituto" spiegano dal Ministero dell'istruzione. "Quello che si profila è un licenziamento di massa, il più grande della storia italiana. A noi risultano 55mila iscritti con riserva nelle Gae e dopo che per oltre due anni la giurisprudenza ha ritenuto questo titolo utile anche a ottenere il ruolo, oggi si fa un passo indietro e si dice che è buono solo per le supplenze. I numeri sono enormi e di difficile quantificazione e il Miur ha giustificato scelte politiche senza dare mai la possibilità di un vero riscontro. Parliamo di precari che da numerosi anni permettono al servizio scolastico di funzionare" denuncia l'avvocato Michele Bonetti del sindacato Anief. Le organizzazioni sindacali sono già sul piede di guerra e hanno annunciato una manifestazione in piazza il prossimo 8 gennaio.

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