Finanza

Scuola, ricostruzione carriera: si torna al cartaceo

Pubblicato il 21/12/2017
Ultima modifica il 21/12/2017 alle ore 17:25
Teleborsa
Il Ministero dell’Istruzione continua a fare un passo avanti e due indietro. Soprattutto quando si tratta di attuare importanti processi tecnologici che hanno effetti diretti su utenza e personale.

Non si è sottratto a questo andamento il rinnovo delle modalità di ricostruzione di carriera che la scorsa estate sembravano finalmente destinate a scrollarsi di dosso i tempi biblici di attuazione delle pratiche, soprattutto nelle province maggiori. E' di questi giorni la notizia che, invece, l’amministrazione ha ammesso la presenza di numerosi problemi nella gestione della domanda su Istanze on line, per poi introdurre la fase “sperimentale” con tanto di ritorno all’accettazione delle domande, da presentare entro il prossimo 31 dicembre, anche con modello tradizionale cartaceo.

Il tutto - spiega lo stesso Miur con apposita Nota ufficiale - in attesa che i tecnici del Ministero dell’Istruzione provvedano ad attuare "ulteriori approfondimenti sulle modifiche da apportare alla piattaforma informatica al fine di evitare di pregiudicare il diritto da parte degli interessati di presentare la domanda".

Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, "è assurdo che ancora si continui a calpestare la Direttiva Comunitaria 1999/70/CE. Su questo punto abbiamo già vinto più volte in tribunale, ottenendo il riconoscimento della pari dignità al servizio da precari e anche sulla questione del servizio svolto nelle scuole paritarie, abbiamo ottenuto successo ai fini dell'attribuzione di punteggio per la mobilità e abbiamo ottenuto pronunce anche sulla valutabilità di tali esperienze ai fini della carriera. Non esistono servizi di serie A o di serie B; esistono attività lavorative che hanno incrementato l'esperienza del lavoratore e che devono correttamente essere riconosciute ai fini delle progressioni di carriera senza alcuna discriminazione".
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