Oltre 2.700 candidati per 206 posti da preside

Alle 14 si chiudono le domande per il concorso. Ecco la prima fotografia lombarda e milanese

Da Milano e provincia già in 1.117 tenteranno di superare i 5 test (Ansa)

Da Milano e provincia già in 1.117 tenteranno di superare i 5 test (Ansa)

Milano, 29 dicembre 2017 - Sono già 2.774 i candidati lombardi che aspirano a diventare presidi; 206 i posti, al momento, a disposizione in regione. Fra poche ore - alle 14 di oggi - stop alle domande: si chiuderà così la prima fase del concorso per dirigenti scolastici, si aprirà la selezione. Che sarà durissima. Saranno 2.425 i dirigenti scolastici che verranno assunti in tutta Italia.

A Milano oggi il 30% degli istituti scolastici è senza un preside di ruolo: sono 328 i dirigenti scolastici, 77 i reggenti che si devono dividere su più istituti. Alle 13 di ieri da Milano e provincia sono arrivate 1.117 domande. L’impennata sul fotofinish: se prima di Natale, a livello nazionale, si erano fatti avanti 25mila aspiranti presidi, alle 13 di ieri le domande inserite erano salite a quota 34.871. All’ultimo concorso ordinario per dirigenti scolastici, correva l’anno 2011, erano arrivate a viale Trastevere 42.158 domande per 2.386 posti in palio.

Cinque le prove che dovranno sostenere quest’anno i candidati, più un corso di formazione e pure un tirocinio. Il Ministero dell’Istruzione ha predisposto un corso-concorso. Si partirà col quizzone da 100 domande, estratte da una banca dati di 4mila quesiti resa nota sul sito del Miur almeno 20 giorni prima della prova, visto che le domande superano già, di almeno di tre volte, le cattedre a disposizione. Così prevedeva il regolamento. Dopo la scrematura sarà ammesso allo scritto, in base al punteggio ottenuto (il massimo è 100), un numero di candidati pari a tre volte il numero dei posti disponibili.

I candidati  che otterranno almeno 70 punti potranno accedere all’orale: ci sarà anche un caso pratico da risolvere. Chi supererà scritto e orale sarà ammesso, sulla base di una graduatoria che tiene conto anche dei titoli, al corso di formazione dirigenziale e di tirocinio selettivo. Due i mesi di lezione in aula e quattro di tirocinio a scuola. Il Miur spera così di arruolare nuove leve e di ringiovanire la categoria, considerando che il 31,6% dei presidi in servizio ha più di 60 anni e l’età media è di 55,6 anni.

In Lombardia  si contano circa un’ottantina di pensionamenti all’anno, se non di più. Anche per questo i sindacati da mesi chiedono un ritocco dei posti disponibili. «Diminuiranno inizialmente le reggenze, ma il numero previsto non andrà a colmare il vuoto e ogni scuola, per potersi sviluppare, ha bisogno di un dirigente fisso, non si può risparmiare su questo», aveva ribadito Carlo Giuffrè, segretario generale Uil Scuola Lombardia. Mentre l’Anief annuncia ricorsi: «Come si fa a ridurre l’età media dei capi d’istituto se lo stesso dicastero dell’Istruzione si ostina a lasciare fuori dal concorso a preside tutti i laureati con cinque anni di servizio non ancora assunti o appena immessi in ruolo?»

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