IL CASO
VENEZIA Bufera sul caso dei docenti con diploma magistrale che una sentenza

Mercoledì 3 Gennaio 2018
IL CASO
VENEZIA Bufera sul caso dei docenti con diploma magistrale che una sentenza del Consiglio di Stato, dello scorso 20 dicembre, ha escluso dalle graduatorie ad esaurimento, le cosiddette Gae. Sono 55mila in tutta Italia, di cui poco meno di 4mila in Veneto. Domani i sindacati Cgil, Cisl e Uil incontreranno a Roma il ministro Valeria Fedeli nel tentativo di trovare una soluzione politica alla vicenda. Mentre per l'8 gennaio i diplomati magistrali, agganciandosi ad uno sciopero indetto dal sindacato Saese a cui hanno aderito Anief e Cobas, hanno annunciato una mobilitazione, proprio nella giornata di rientro in classe dopo le vacanze natalizie. A Roma protesteranno davanti al Miur, mentre in Veneto l'appuntamento è in Riva De Biasio, innanzi all'Ufficio scolastico regionale. Questi maestri, con diplomi conseguiti prima del 2001-2002, sono stati inseriti nelle graduatorie ad esaurimento con riserva dai giudici, dopo aver presentato ricorsi affinché venisse riconosciuto il valore abilitante al loro titolo di studio. E grazie a questo molti sono riusciti ad ottenere l'immissione in ruolo. Ora, dopo la sentenza che ha ribaltato le loro posizioni, verranno estromessi dalle Gae e perderanno il posto a tempo indeterminato.
LA MOBILITAZIONE
I maestri diplomati non ci stanno. Molti di loro hanno accumulato punti sia come precari, sia insegnando nelle scuole paritarie e hanno di fatto superato in graduatoria i colleghi laureati e abilitati attraverso il concorso. Per non sottostare a quanto deciso dal Consiglio di Stato hanno intrapreso un'azione attraverso i social: si sono organizzati in gruppi whatsApp e hanno aperto una pagina facebook docenti magistrali in cui hanno postato video e tutorial. «Una sentenza vergognosa come l'ha definita Michela Bortoletto, referente organizzativa della manifestazione per il Veneto - contro i diplomati e le diplomate magistrali che smentisce le sentenze emesse dai Tar».
COMITATO DIFESA GAE
Nel frattempo si è formato anche un Comitato a tutela dei docenti Gae formato dagli insegnanti laureati e abilitati che sono stati scavalcati in graduatoria dai docenti con il diploma magistrale. Alcuni di loro, dopo anni di supplenze, avevano raggiunto la vetta della graduatoria che significava l'immissione in ruolo, svanita con l'inserimento dei diplomati magistrali. «Le sentenza vanno rispettate - spiega Alessandra Michieletto, portavoce del Comitato tutela docenti Gae - attenzione però a una fin troppo facile strumentalizzazione. Non ce l'abbiamo con chi ha il diploma magistrale, non diciamo che non possano insegnare. Chiediamo solo che vengano dopo chi, come noi, è nelle Gae o per aver superato una o più prove concorsuali, o per aver seguito percorsi abilitanti specifici varati dallo Stato nel corso di diversi anni».
I SINDACATI
«Quello dei diplomati magistrali è un problema inedito al quale bisognerebbe trovare una soluzione politica - spiega Sandra Biolo, segretaria della Cisl scuola per il Veneto - il problema è nato perché sono stati inseriti in graduatoria con riserva, ma con diritto al posto in ruolo. Stiamo cercando di trovare una soluzione, abbiamo inviato richieste al ministero e contiamo sull'incontro del 4 gennaio a Roma». I diplomati magistrali, comunque, non devono lasciare nell'immediato i posti assunti. «Se hanno ottenuto la supplenza fino a giugno oppure ad agosto concluderanno il loro incarico - spiega Marta Viotto, segretaria della Cgil scuola veneta - se questi docenti verranno estromessi si creerà un grosso problema a settembre, perché i numeri chiusi nelle università venete di Scienze della formazione non sono sufficienti a coprire il fabbisogno. All'avvio del prossimo anno scolastico potrebbero esserci tremila posti vuoti alle primarie».
Raffaella Ianuale
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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