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Le vacanze natalizie stanno per concludersi ma non è detto che gli studenti dovranno tornare subito in classe. Perlomeno non l’8 gennaio quando, secondo calendario, riapriranno i cancelli delle scuole in tutta Italia. Il motivo? Per una volta non sono i ragazzi a protestare ma i professori. I Cobas Scuola hanno infatti indetto uno sciopero generale proprio in occasione della prima campanella del 2018, chiamando a raccolta i docenti ma anche il personale ATA.

Un’agitazione che ha visto l’immediata adesione di altre otto sigle sindacali, tra cui Anief e CUB Scuola. Così, migliaia di studenti, potrebbero vedere prolungare di un giorno la fine delle vacanze di fine anno.

Il Consiglio di Stato ‘boccia’ il diploma magistrale

Una protesta che, pur vedendo protagonisti soprattutto gli insegnanti delle scuole materne ed elementari, ha trovato fronte compatto anche negli altri docenti. Tutto nasce da una sentenza dello scorso 20 dicembre - che ha respinto il ricorso di migliaia di aspiranti maestri – con cui il Consiglio di Stato ha di fatto escluso i diplomati magistrali dalle Graduatorie ad esaurimento (Gae), non riconoscendo il loro titolo di studio come abilitante all’insegnamento. Una vera mazzata per i quasi 50mila che già erano inseriti nelle Gae e che aspettavano da un momento all’altro una chiamata (più di 5mila, tra l’altro, erano stati assunti in ruolo con riserva).

I presidi si organizzano: alcuni modificano l’orario, altri chiudono la scuola

Ma, come detto, allo sciopero – che culminerà in una manifestazione davanti al ministero dell’Istruzione - è prevista un’adesione ben maggiore. In tantissimi hanno già comunicato alla propria scuola che lunedì 8 gennaio non si presenteranno in classe. A cui vanno aggiunti quelli che sciopereranno senza dare alcuna comunicazione (non è infatti obbligatorio farlo). Per questo molti presidi hanno preallertato le famiglie e diffuso tramite registro elettronico un orario delle lezioni provvisorio. Altri hanno invece già gettato la spugna, disponendo direttamente la chiusura dei cancelli.

Verso lo slittamento delle lezioni

Si va dunque verso il rinvio del rientro. Facile prevedere che, nel dubbio, molte famiglie lasceranno i figli a casa per evitare il rischio di arrivare davanti scuola e trovare chiuso. A meno che l’incontro tra il Miur e i sindacati, previsto per il 4 gennaio, scongiuri (almeno temporaneamente) lo sciopero. Anche se, al momento, sembra uno scenario quasi irrealizzabile. E comunque si tratterebbe solo di un rinvio. La situazione è in continua evoluzione e, se di solito in questo periodo le classi sono piuttosto fredde, gli animi non potrebbero essere più caldi.

Marcello Gelardini