Scuola

Scuola, maestre in sciopero l'8 gennaio

La protesta delle maestre a Torino 
Rientro dalle vacanze con proteste sul caso dei 43.600 diplomati magistrali esclusi dalle graduatorie che portano alla cattedra in ruolo da una sentenza del Consiglio di Stato. Nulla di fatto nell'incontro con il governo
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Il rientro a scuola dalle vacanze natalizie sarà con sciopero. Non per tutti, ma per le materne e le primarie. Lunedì 8 gennaio saranno le maestre a incrociare le braccia, dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ha respinto dalle graduatorie ad esaurimento (Gae), il canale per ottenere il posto di ruolo, i diplomati magistrali con titolo conseguito entro il 2001-2002. Un pasticcio che oggi pomeriggio arriverà sul tavolo del ministero all'istruzione. Nulla di fatto nell'incontro svoltosi in ministero tra il sottosegretario Vito De Filippo e i rappresentanti sindacali: si attende il parere dell'Avvocatura dello Stato, dopo il quale ci sarà un'altra convocazione del tavolo politico.

Il caso sta scuotendo il mondo della scuola da mesi. E ha portato già alle prime proteste durante le vacanze a Torino, Milano, Cagliari e Palermo, con presidi davanti agli uffici scolastici e blocchi del traffico. L'8 gennaio i sindacati Anief, Cub e Cobas, Saese hanno proclamato lo sciopero a difesa di questi insegnanti, immessi in Gae con riserva e che ora rischiano di tornare a fare i supplenti. Si tratta di 43.600 maestri, di cui cinquemila nel frattempo già assunti a tempo indeterminato: precari storici, ma anche diplomati magistrali che hanno deciso di rispolverare il vecchio titolo senza aver mai messo piede in una scuola in questi anni. La sentenza del Consiglio di Stato in adunanza plenaria afferma che il loro titolo è abilitante, ma che non dà diritto a stare nel canale dove, per scorrimento, si ottiene una cattedra di ruolo. Ora la palla passa ai singoli Tar, ma l'orientamento dei giudici ormai è segnato.

Le maestre escluse dalle graduatorie bloccano il traffico nel centro di Torino


· SINDACATI: UNA SOLUZIONE PER QUESTI MAESTRI
"Fino a questo momento - spiega Marcello Pacifico di Anief - sette sentenze del Consiglio di Stato avevano stabilito che tutti gli insegnanti con il diploma magistrale potevano accedere alle Gae se diplomati entro il 2001. Ora la sentenza dell'adunanza plenaria del Consiglio di Stato ha ribaltato i termini della questione. La nostra protesta continua, ci rivolgeremo alla corte europea dei diritti dell'uomo". L'8 gennaio, oltre allo sciopero, ci saranno una manifestazione a partire dalle 9,30 del mattino davanti al Miur e sit-in in varie città tra cui Milano, Torino, Bologna, Cagliari e Palermo. "Alla ministra Fedeli - sottolinea ancora Pacifico - chiediamo di riaprire le graduatorie ad esaurimento per tutto il personale abilitato. Inoltre chiediamo un nuovo sistema di reclutamento e di formazione anche per gli insegnanti della scuola primaria e dell'infanzia". "Questa sentenza - ha dichiarato nei giorni scorsi Piero Bernocchi, leader e portavoce dei Cobas - pone drammatici problemi, professionali ed umani, ai diplomati magistrali. Chiediamo che il Miur ed il governo pongano immediato rimedio a questa vergogna". Flc--Cgil e Cisl sucola reclamano una "soluzione politica".

· FEDELI: "EVITARE CHE SI VADA AVANTI CON I RICORSI"
"Noi vogliamo evitare che si vada avanti di contenzioso in contenzioso e che ci siano ulteriori ricorsi. Deciderò in piena autonomia. A furia di usare ricorsi anziché l'applicazione della legge si creano situazioni di difficoltà per la scuola, per la continuità didattica, quindi per gli studenti, per le famiglie e anche per le singole persone". Lo afferma, in un'intervista a Qn, la ministra dell'Istruzione Valeria Fedeli. Sulla protesta spiega: "La decisione non ha effetti immediati sulle situazioni soggettive dei diplomati magistrali. Il Consiglio di Stato è intervenuto per assicurare che i giudici interpretino la normativa in modo uniforme visto che in passato ci sono state sentenze con orientamenti differenti". Sull'ipotesi che chi non è laureato ed è stato assunto possa perdere il posto la ministra precisa: "In assenza dei nuovi giudizi di merito che prima o poi arriveranno come ministero abbiamo chiesto all'Avvocatura generale dello Stato una interpretazione corretta della sentenza".

· LA PROTESTA DEI LAUREATI: "NOI DISCRIMINATI, PENSIAMO AI BAMBINI"
La vicenda delle maestre ha creato le reazioni di chi in questi anni ha conseguito la laurea in Scienze della formazione primaria, unico titolo accademico che dà l'abilitazione per insegnare nelle scuole dell'infanzia e primarie, ma che non permette di essere inseriti nelle Gae. Per ottenere l'assunzione  atempo idneterminato occorre passare un concorso. Per questo si è sollevata la protesta di laureandi e laureati, appoggiati dai presidenti dei corsi di laurea in Scienze della formazione primaria, per chiedere parità di trattamento e reclamare una scuola "di qualità, che dipende soprattutto dalla preparazione degli insegnanti". Una legge del 1998 ha introdotto l'obbligo della laurea per diventare maestri di ruolo, istituendo questi corsi operativi dal 2002.
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