Sarà un rientro a scuola a sorpresa per chi frequenta le materne e le primarie. Lunedì 8 gennaio potrebbero essere in molte le maestre a scioperare, dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ha respinto dalle graduatorie ad esaurimento (Gae), il canale per ottenere il posto di ruolo, i diplomati magistrali con titolo conseguito entro il 2001-2002. Gli insegnanti che erano stati immessi in Gae con riserva, quindi, ora rischiano di tornare a fare i supplenti

«Fino a questo momento - spiega Marcello Pacifico, leader del sindacato Anief - sette sentenze del Consiglio di Stato avevano stabilito che tutti gli insegnanti con il diploma magistrale potevano accedere alle Gae se diplomati entro il 2001. Ora la sentenza dell’adunanza plenaria del Consiglio di Stato ha ribaltato i termini della questione. La nostra battaglia continua, ci rivolgeremo alla Corte europea dei diritti dell’uomo».

L’8 gennaio, oltre allo sciopero, ci saranno una manifestazione a partire dalle 9,30 del mattino davanti al Miur e sit-in in varie città tra cui Milano, Torino, Bologna, Cagliari e Palermo. «Alla ministra Fedeli - conclude Marcello Pacifico - chiediamo di riaprire le graduatorie ad esaurimento per tutto il personale abilitato. Inoltre chiediamo un nuovo sistema di reclutamento e di formazione anche per gli insegnanti della scuola primaria e dell’infanzia».

Nel frattempo oltre ad Anief scioperano Cub , Cobas, Saese mentre i sindacati confederali chiedono una soluzione politica per difendere le richieste avanzate da 43.600 maestri, di cui cinquemila nel frattempo già assunti a tempo indeterminato.

La sentenza del Consiglio di Stato in adunanza plenaria afferma che il loro titolo è abilitante, ma che non dà diritto a stare nel canale dove, per scorrimento, si ottiene una cattedra di ruolo. A questo punto la decisione passa ai Tar ma dopo le parole del Consiglio di Stato, come sostiene l’Anief, non resta che fare ricorso alla Corte Europea dei diritti dell’uomo per ottenere un risultato.

Giovedì scorso al Miur si è tenuta una riunione per provare a raggiungere un’intesa almeno con i sindacati che hanno proclamato lo sciopero e evitare disagi alle famiglie. Non c’è stato nulla da fare. La riunione si è conclusa ricordando soltanto che il Miur ha chiesto un parere all’Avvocatura dello Stato e con la precisazione che, nel frattempo, la decisione del Consiglio di Stato « non ha effetti immediati su tutte le situazioni giuridiche soggettive dei diplomati magistrali o dei controinteressati». «La decisione - continua il Miur - ha bensì la funzione di assicurare che i giudici amministrativi interpretino in maniera uniforme la normativa, in occasione delle future sentenze e tenuto conto che in passato vi erano stati diversi orientamenti giurisprudenziali».

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