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Cronaca

Primo sciopero del 2018 nella scuola, protestano docenti infanzia ed elementari

ANSA
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Ritorno in classe problematico dopo le vacanze natalizie per gli alunni delle elementari e delle scuole per l'infanzia. Oggi in tutta Italia scioperano i docenti per protesta contro quella che definiscono la "vergognosa" sentenza del Consiglio di Stato sui diplomati magistrali.

Tante le manifestazioni in programma: a Roma davanti al ministero dell'Istruzione sventolano le bandiere del sindacato mentre i docenti gridano: "Contro la sentenza noi facciamo resistenza"; a Torino, Milano, Bologna, Palermo, Cagliari, Catanzaro e Bari, davanti agli uffici scolastici regionali. L'agitazione è stata proclamata dalle sigle sindacali Anief, Saese e Cub, con l'adesione dei Cobas.

"Abbiamo chiesto all'Avvocatura dello Stato di darci le linee attuative della sentenza del Consiglio di Stato. Appena arriverà la risposta, convocheremo le parti e troveremo le soluzioni più idonee" ha detto la ministra dell'Istruzione Valeria Fedeli intervistata da Sky Tg 24.

La richiesta del sindacato è quella di confermare nei ruoli i 6 mila neoassunti con riserva che hanno superato o stanno superando l'anno di prova e assumere i 44 mila colleghi inseriti con riserva nelle Gae (Graduatorie ad esaurimento), i quali da molti anni insegnano ormai nelle nostre scuole. "Le famiglie italiane si accorgeranno di cosa vuol dire perdere il maestro del proprio figlio, dopo diversi anni, per colpa di una sentenza che non doveva neanche essere pronunciata, vista l'assenza di un conflitto di giudicato per una categoria, composta appunto dai docenti della scuola dell'infanzia e primaria, che è stata volutamente dimenticata dal governo e dal Parlamento, anche con l'esclusione dal piano straordinario di assunzioni, come dal nuovo sistema di formazione e reclutamento", attacca Marcello Pacifico presidente dell'Anief. "Se un titolo è considerato abilitante e valido per partecipare ai concorsi, come tutte le altre abilitazioni conseguite entro il 2011 - rimarca Pacifico -, deve essere valido per inserirsi nelle graduatorie a esaurimento. Bisogna riaprire subito le Gae e permettere l'incontro tra domanda e offerta, per non permettere la moltiplicazione di quei corsi e ricorsi che la stessa ministra Valeria Fedeli invita a evitare. Già in due occasioni le Gae sono state riaperte dal Parlamento, nel 2008 e nel 2012, senza attendere il parere dell'Avvocatura dello Stato, peraltro ancora in ingiustificato silenzio. La politica deve assumersi le sue responsabilità, dopo il fallimento del tavolo di confronto richiesto dai sindacati in scadenza di mandato". In caso contrario, annuncia Pacifico, la mobilitazione continuerà e partiranno nuove azioni legali, per annullare in Europa o in Cassazione la sentenza della plenaria del Consiglio di Stato.

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