8 gennaio 2018 - 10:58

Milano, sciopero degli insegnanti: presidio di protesta. Un migliaio al corteo non autorizzato

I docenti di scuola primaria e dell’infanzia si sono radunati davanti all’ufficio scolastico regionale per protestare contro l’esclusione dei diplomati dalle graduatorie. Slogan e striscioni

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È scattato anche a Milano, come nel resto d’Italia, lo sciopero di insegnanti di scuola primaria e dell’infanzia: per l’intera mattinata di lunedì i docenti sono stati impegnati in un presidio contro la sentenza del Consiglio di Stato che esclude i diplomati alle magistrali dalle Graduatorie ad esaurimento (Gae). Gli insegnanti, arrivati in via Polesine davanti all’ufficio scolastico regionale, al grido di «assunzione», provenivano da diverse province della Lombardia, come Milano, Bergamo, Brescia, Cremona. Tra gli slogan presenti sugli striscioni anche «Precariato crimine di Stato» e «Nessun docente di meno». «Uno sciopero non basta sia chiaro. L’apertura del Ministero la rispediamo a mittente», ha gridato al megafono una delle organizzatrici del presidio. In Lombardia sono circa 2mila i docenti che, secondo la presidente lombarda del sindacato Anief Fiorella Re, rischiano il «licenziamento di massa che potrebbe verificarsi dopo questa sentenza». «Visto che i docenti sono stati inseriti in Gae con riserva, è possibile che appena ci sarà la sentenza di merito questi vengano immediatamente licenziati. C’è chi ha fatto mutui e investimenti per il futuro e ora si trova con pugno di mosche in mano», ha concluso la presidente. È il caso, a esempio, di Maria Alicandro, insegnante in una scuola primaria di Bollate entrata di ruolo con riserva lo scorso anno scolastico, dopo aver superato anche l’anno di prova: «Ora rischio di retrocedere dal mio ruolo e di essere reinserita in secondo fascia - spiega - In sostanza torno a fare la supplente con incarico annuale. Dopo aver fatto dodici anni di precariato torno al punto di inizio».

Una parte degli insegnanti in presidio a Milano, in zona Corvetto, si è mossa poi in corteo, contrariamente alle autorizzazioni, e ha raggiunto corso Lodi. Circa un migliaio di docenti stanno occupando il crocevia di piazzale Corvetto, in prossimità del cavalcavia, al grido di «assunzioni». Il traffico nel tratto finale di corso Lodi e quello di viale Lucania è stato bloccato. La Polizia, in tenuta antisommossa, ha contenendo i manifestanti. Dopo meno di un’ora il traffico è tornato a scorrere regolarmente

Intanto una delegazione di docenti è stata ricevuta all’ufficio scolastico per potersi confrontare con uno dei responsabili dell’ufficio, a cui ha spiegato Fiorella Re, «abbiamo chiesto che l’ufficio, che è il più grosso in Italia, si faccia portavoce presso il Ministero chiedendo di sanare la situazione e abbiamo lasciato una bozza di un decreto legge che crediamo risolverebbe la situazione». Dato che i dirigenti, tra cui la direttrice Delia Campanelli, erano assenti, «ci hanno detto che riferiranno quanto noi abbiamo chiesto». Si è quindi sciolto il presidio degli insegnanti, ma «ci auguriamo che comunque gli scioperi continuino», ha concluso la rappresentante sindacale.

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