Roma

Sciopero nazionale delle maestre, a Roma il presidio davanti al Miur

(ansa)
La protesta in tutte le città contro la sentenza del Consiglio di Stato che ha stabilito che il diploma magistrale non è abilitante all'insegnamento
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"Siamo insegnanti non burattini", "la maestra non si tocca", "riaprire le Gae". Sono in centinaia davanti al ministero dell'Istruzione a Roma i docenti, tante le giovani donne, che questa mattina hanno protestato  contro la "vergognosa" sentenza del Consiglio di Stato sui diplomati magistrali.
Viale Trastevere è stata chiusa in parte (è stata lasciata libera soltanto una carreggiata) e i manifestanti convocati dai sindacati Anief, Saese e Cub, con l'adesione dei Cobas, sono saliti fin sulle scalinate del ministero. Tanti i cartelli di protesta e le bandiere, ma la situazione è assolutamente tranquilla e tenuta sotto controllo dalle forze dell'ordine.
"No ai licenziamenti di massa", chiedono le maestre, preoccupate di una possibile fine del loro contratto: "abilitate quando serve, licenziate quando conviene", ribadiscono a più voci"."

Lo sciopero nazionale, indetto per tutta la giornata di oggi, e' stato organizzato dai Cobas e dall'Anief.  Hanno aderito anche altre 8 sigle. La vicenda riguarda il diritto dei diplomati magistrali prima del 2001- 2002 ad essere inseriti nelle graduatorie. Da parte delle principali organizzazioni sindacali (Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola Rua, Snals Confsal e Gilda Unams) è stata chiesta " una soluzione politica in grado di ricomporre i diritti di tutti". La sentenza avrà ripercussioni su circa 39mila insegnanti precari che, a giugno 2018, dovranno dire addio alle loro classi. "La protesta sta creando seri problemi alla didattica, nel giorno del ritorno a scuola dopo le vacanze natalizie, a causa dell'adesione da parte di un'alta percentuale di maestre e maestri della scuola dell'infanzia e primaria, come protesta massima contro la decisione del Consiglio di Stato di negare alle maestre e ai maestri precari con diploma magistrale ante 2001/02 di essere presenti nelle GaE. Inoltre, a Roma si sta svolgendo un sentito sit in davanti al Ministero dell'Istruzione; in mattinata una delegazione Anief, capitanata dal suo presidente nazionale Marcello Pacifico, e dei Cobas salirà presso le stanze del Miur - si legge in una nota dell'Anief - Anche in altre sei città, diversi manifestanti Anief si sono radunati davanti gli Uffici Scolastici Regionali di Torino, Milano, Bologna, Palermo, Cagliari, Catanzaro e Bari. La protesta nasce per sostenere la richiesta inoltrata dall'Anief al Governo di adottare un decreto legge urgente che nelle more dell'attuazione della nuova formazione iniziale e reclutamento, a seguito della sentenza dell'adunanza plenaria, riapra per la terza e ultima volta le graduatorie ad esaurimento per il personale docente abilitato e confermi nei ruoli i docenti già assunti con riserva. Così da garantire la continuità didattica ma anche l'assunzione per merito, la parità di trattamento, la ragionevolezza nell'incontro tra domanda e offerta di lavoro nei due ambiti scolastici. Sono dieci i punti della piattaforma predisposti".






 
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