Insegnanti con il diploma magistrale, mobilitazione da Lucca

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Anche a Lucca il rientro sui banchi di scuola dopo le vacanze natalizie è stato contrassegnato dallo sciopero nazionale degli insegnanti delle scuole dell’infanzia e primarie indetto da Anief, Saese e Cub con la partecipazione di Cobas e Unicobas. L’adesione alla protesta non ha comunque comportato criticità particolari in provincia. Certo non sono mancati i disagi per l’assenza di alcuni insegnanti che hanno aderito alla mobilitazione. 

La sciopero ha previsto anche un sit-in a Roma davanti al Miur a cui hanno partecipato anche una sessantina di docenti toscani tra cui anche alcuni provenienti dalla provincia di Lucca. A spiegare le motivazioni della protesta è Ilenia Badalementi dei Cobas: “Noi diplomati magistrali chiediamo una soluzione politica immediata: un semplice decreto che riapra le graduatorie ad esaurimento. Il sit-in si è svolto in maniera pacifica sotto il ministero dell’istruzione. Noi eravamo circa 60 provenienti da diverse provincie toscane: Lucca, Pisa, Livorno, Grosseto. Complessivamente eravamo più di tremila. Una nostra delegazione è stata anche ricevuta dal sottosegretario Vito De Filippo ma non ci è stato detto niente che non sapevamo già: il ministero applicherà la sentenza. Si stanno confrontando con l’avvocatura di stato per cercare delle soluzioni”.
La rappresentante dei Cobas ha anche detto che in questi momenti si sta studiando la possibilità di creare un coordinamento tra gli insegnanti delle varie provincie presenti per la realizzazione di nuove iniziative di protesta e sensibilizzazione.
A chiamarsi fuori dallo sciopero, è invece la Gilda degli insegnanti che, per bocca del coordinatore provinciale Gianni De Persiis, giudica l’astensione dal lavoro “un regalo al governo”. 
“Chi sciopera deve sempre essere rispettato – afferma De Persiis – perché lo fa a spese proprie ma in questo caso ci sentiamo di dire che potevano essere messe a punto iniziative di pressione diverse. Noi della Gilda da anni abbiamo scelto di rinunciare allo sciopero perché sappiamo bene che perdere una giornata di lavoro significa perdere 80 euro circa e con gli stipendi da fame che abbiamo non ce lo possiamo permettere. Ci sono altre forme di protesta che potevano essere messe in campo. Noi, ad esempio, il 16 novembre abbiamo fatto delle assemblee provinciali in contemporanea in tutta Italia per discutere dei problemi legati alla legge 107”.
“Mi sembra illogico lo scioperare contro una sentenza – conclude De Persiis – e non è nemmeno molto corretto scioperare di lunedì per allungare le ferie. Bisognava adoperarsi per trovare una soluzione politica. Noi della Gilda ci stiamo muovendo attraverso canali istituzionali in un momento come questo, in cui tutte le forze politiche sono particolarmente ricettive”.
L’agitazione di oggi (8 gennaio), segue l’incontro avvenuto qualche giorno fa a Lucca tra il provveditore agli studi di Lucca e Massa Carrara Donatella Buonriposi ed una delegazione degli insegnanti, guidata dal portavoce Luchino Galli ed una rappresentanza dell’Associazione nazionale insegnanti e formatori. Motivo del contendere è una sentenza del Consiglio di Stato che ha estromesso dalle graduatorie a esaurimento (Gae) gli insegnanti privi di laurea e con solo diploma magistrale. Un bel problema dato che la precedente giurisprudenza in materia si era espressa in senso opposto, consentendo ad alcuni di questi insegnanti non solo di essere inseriti nelle graduatorie (seppur con riserva) ma anche, in alcuni casi, di ottenere un posto di ruolo. 
Tutto da rifare dunque per questi docenti che, dopo anni nel precariato, credevano finalmente di vedere la luce in fondo al tunnel. Secondo i dati dell’ufficio scolastico territoriale, in provincia di Lucca gli insegnanti coinvolti sono 477 nella scuola dell’infanzia più 12 di sostegno e 545 nella scuola primaria con 28 di sostegno. Nell’incontro con la Buonriposi, tenutosi giovedì (4 gennaio), il provveditore ha garantito, con ragionevole certezza, che le cattedre assegnate per l’anno accademico in corso non saranno revocate. Ma il problema ovviamente rimane in vista dell’anno accademico 2018-2019. Da più parti si è parlato della possibilità di una sanatoria per risolvere la situazione ma attualmente rimane solo un desiderio e nulla più. 
Interlocutorio anche l’incontro tenutosi questo pomeriggio a Firenze alla presenza dei responsabili degli uffici scolastici della Toscana a cui, per Lucca, era presente il provveditore Donatella Buonriposi: “Anche il dirigente regionale non ha saputo dare indicazioni più chiare in merito – spiega la Buonrisposi -. Siamo tutti in attesa di indicazioni più precise da Roma. Quello che mi sento di garantire con assoluta certezza è che le cattedre assegnate per l’anno scolastico in corso saranno portate a termine”. Dopodiché, evidentemente, dovrà essere trovata una soluzione definitiva.

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