Scuola

Scuola, sciopero delle maestre alla riapertura: presidi e disagi nelle città. Proteste al ministero dell'Istruzione

La manifestazione davanti al Miur (agf)
Al rientro dalle vacanze la mobilitazione dei diplomati magistrali: in seimila già assunti a rischio licenziamento. A Genova corteo aperto dai bambini. A Milano e Torino traffico bloccato. I Cobas: "Hanno incrociato le braccia 20mila precari". La ministra Fedeli: "Soluzioni equilibrate"
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ROMA - È il giorno dello sciopero delle maestre in tutta Italia. A Roma la manifestazione è iniziata stamattina in viale Trastevere, davanti al ministero dell'Istruzione, dove gli insegnanti hanno gridato slogan: "Contro la sentenza noi facciamo resistenza", "Vogliamo le Gae". Bandiere, striscioni, slogan, cartelli ("Colpiti nella dignità professionale", "Abilitate quando serve, licenziate quando conviene"), fischietti e tanta rabbia: i manifestanti hanno poi provato a proseguire, ma un cordone di polizia gliel'ha impedito. Le proteste sono proseguite pacificamente. Secondo i Cobas 20mila insegnanti precari hanno incrociato le braccia e 5mila di loro hanno dato vita al corteo. In serata sono arrivate le prime stime, l'adesione allo sciopero riguardanti tutto il personale scolastico: 2,94%. Il dato provvisorio è relativo alla rilevazione fatta dal Miur sul 64,7% delle istituzioni scolastiche.

Sciopero maestre, in piazza anche gli assunti: "Dal giorno della sentenza non dormiamo più"

L'agitazione, con blocchi del traffico davanti agli uffici scolastici regionali, ha riguardato molte città. A Torino, dove secondo i sindacati è in sciopero una maestra su due, circa un migliaio di insegnanti provenienti da tutto il Piemonte ha marciato in corteo per le vie del centro. A Bologna è andato in scena un sit-in con duecento maestre; a Milano hanno manifestano 500 insegnanti. "Lotteremo sino alla fine", hanno gridato 300 insegnanti di Cagliari. A Genova il corteo è stato aperto da alcuni bambini che hanno portato uno striscione con scritto "Non toccate le nostre maestre".

Le insegnanti bloccano le strade per protesta, centro di Torino in tilt

L'astensione coinvolge in particolare la scuola materna statale e la primaria e riguarda la vicenda delle maestre con il diploma magistrale - circa seimila in questa situazione  – assunte con riserva e che, dopo il pronunciamento del Consiglio di Stato in adunanza plenaria, devono tornare a fare le supplenti. Ma sono 43.600 i diplomati magistrali depennati dai giudici dalle graduatorie ad esaurimento, il canale per arrivare a una cattedra di ruolo. Insomma, la vicenda coinvolge migliaia di insegnanti. E comunque ci sono stati disagi in alcune scuole, alla ripresa dopo la pausa natalizia. A indire los ciopero è stato il sindacato Saese, con Anief e Cub e altre sigle minori. I Cobas partecipano. Solidale con le maestre il segretario della Lega Matteo Salvini: "La riforma della
La protesta di insegnanti di Rimini 
· I SINDACATI ANIEF, CUB, COBAS: RECORD DI ASTENSIONI
"Migliaia le adesioni", esulta Anief.  E sul tavolo pone le condizioni al governo: "Adottare un decreto legge urgente che, nelle more dell'attuazione della nuova formazione iniziale e reclutamento, a seguito della sentenza dell'adunanza plenaria, riapra per la terza e ultima volta le graduatorie ad esaurimento per il personale docente abilitato e confermi nei ruoli i docenti già assunti con riserva– spiega Marcello Pacifico, voce di Anief - Così da garantire la continuità didattica ma anche l'assunzione per merito, la parità di trattamento".
"Molti e molte di loro hanno avuto nomine annuali dalle Gae, in diversi sono già stati immessi in ruolo, e ora, oltre alla perdita del posto di lavoro, rischiano di ritrovarsi improvvisamente reinseriti in seconda fascia o, secondo un'interpretazione ancora più penalizzante della sentenza, addirittura in terza fascia" sostiene Cobas
(agf)
· FEDELI: "CONVOCHEREMO LE PARTI DOPO PARERE AVVOCATURA"
"Rispetto le persone che oggi sono mobilitate, ma la scelta che il Miur ha fatto immediatamente dopo la sentenza del Consiglio di Stato è stata quella di chiedere all'Avvocatura generale dello Stato la corretta interpretazione e attuazione di quella sentenza, perché se sicuramente quella sentenza parla al futuro delle sentenze che riguardano i diplomati magistrali, bisogna saper distinguere le diverse tipologie pregresse in essere". Così a margine di un evento a Roma, la ministra dell'Istruzione Valeria Fedeli a proposito del sit-in di questa mattina delle insegnanti della primaria e dell'infanzia al Miur. "Appena l'Avvocatura dello Stato ci risponderà convocheremo le parti e troveremo le soluzioni equilibrate per i diversi interessi in campo e per le diverse situazioni in essere. Il Miur si muove con grande equilibrio, con grande attenzione e con una scelta già fatta: continuità educativa in questo anno scolastico".

· GARANTE: ILLEGITTIMO LO SCIOPERO COBAS
L'Autorità garante per gli scioperi evidenzia come la proclamazione da parte dei Cobas dello sciopero della scuola "non sia conforme alla legge, come già segnalato in due occasioni a tale organizzazione sindacale il 28 dicembre ed il 3 gennaio". In particolare, risulta "violata la regola del preavviso di 15 giorni e il mancato tentativo di conciliazione presso il Ministero, trattandosi di motivazioni diverse da quelle avanzate dalla sigla Saese, che per prima ha proclamato lo sciopero". "Pertanto - scrive in una nota - nel corso della prossima seduta, l'Autorità valuterà l'apertura del procedimento, per l'irrogazione delle relative sanzioni". Immediata la reazione dei Cobas: "Sconcertante - contesta Piero Bernocchi - la Commissione si è davvero superata, commettendo una grave scorrettezza. Dichiara illegittime infatti le modalità della convocazione Cobas, lasciando credere che per questo lo sciopero di oggi sia illegittimo". Bernocchi ricorda come "lo sciopero sia stato convocato con larghissimo anticipo dal sindacato Saese, che ha coperto gli scioperanti e l'informazione all'utenza assai prima dei tempi abituali, e il Miur ha avvisato le scuole con altrettanto anticipo".


 
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