Milano, gli insegnati protestano davanti all'ufficio regionale scolastico: «No al licenziamento di massa»

Traffico bloccato, a sostenere maestri e maestre anche il Presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni: «È gravissimo che il Governo non sia intervenuto prima»

Giorgia Meloni e Romano La Russa a sostegno degli insegnati a rischio

Giorgia Meloni e Romano La Russa a sostegno degli insegnati a rischio

«C'è chi ha fatto mutui e investimenti per il futuro e ora si trova con pugno di mosche in mano»

In mattinata a Milano oltre cinquecento insegnanti di scuola primaria e dell'infanzia, hanno manifestato per lo sciopero contro la sentenza del Consiglio di Stato che esclude i diplomati alle magistrali dalle Graduatorie Ad Esaurimento (Gae). Gli insegnanti, arrivati in Via Polesine davanti all'Ufficio Scolastico Regionale, al grido di "assunzione", provengono da tutte le province della Lombardia. Bloccato il traffico in zona Corvetto: a protestare sono maestre e maestri che insegnano da diversi anni i quali dopo la decisione del Consiglio di Stato rischiano il posto di lavoro.
 
Secondo la presidente lombarda del sindacato Anief, Fiorella Regi, in Lombardia rischiano il licenziamento circa duemila persone, «Un licenziamento di massa che - ha commentato la presidente - potrebbe verificarsi dopo questa sentenza. Visto che i docenti sono stati inseriti in Gae con riserva, è possibile che appena ci sarà la sentenza di merito questi vengano immediatamente licenziati — ha concluso Regi —. C'è chi ha fatto mutui e investimenti per il futuro e ora si trova con pugno di mosche in mano».

Tra gli slogan presenti sugli striscioni anche “Precariato crimine di Stato” e “Nessun docente di meno”. «Uno sciopero non basta sia chiaro. L'apertura del Ministero la rispediamo a mittente'», grida al megafono una delle organizzatrici del presidio.

Una delegazione di Fratelli d’Italia ha portato solidarietà agli insegnanti durante il presidio. Giorgia Meloni Presidente del partito si è intrattenuta con le manifestanti e ha raccolto le loro istanze per una azione politica a sostegno delle  loro ragioni: «È gravissimo che il Governo non sia intervenuto prima con un decreto – ha dichiarato Giorgia Meloni - e abbia permesso che una sentenza del Consiglio di Stato azzerasse i diritti di migliaia di lavoratori esclusi dalle graduatorie ad esaurimento. Lavoratrici e lavoratori, scesi oggi in piazza, che rischiano seriamente di perdere il posto di lavoro. Altro che buona scuola. Con FdI al governo – conclude l’ex Ministro della Gioventù - saranno difesi i diritti di quanti da anni lavorano nella scuola italiana»