Maestre senza la laurea in 77 rischiano il posto
Ieri lo sciopero nelle scuole elementari e materne, a Pavia adesione bassa Il sindacato: «A breve avremo un incontro con l’ufficio scolastico regionale»
di Anna Ghezzi
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PAVIA. Sono 77 le maestre e maestri di asilo e scuola elementare diplomate che rischiano il posto in provincia di Pavia per il pronunciamento del Consiglio di Stato. Ieri molti di loro hanno partecipato al presidio davanti all’uffici scolastico regionale a Milano e allo sciopero indetto da Saese, Anief e Cub, con la partecipazione dei Cobas.
Sono maestre con il solo diploma magistrale conseguito prima del 2001/2002 che non risultavano inseriti nelle Graduatorie permanenti all'atto della loro trasformazione in Graduatorie ad esaurimento (Gae) nel 2007 e che recentemente hanno proposto ricorsi per ottenere comunque l'inserimento nelle Gae. In tutta Italia sono circa 6mila, assunte negli ultimi due anni “con riserva” e che, dopo il pronunciamento del Consiglio di Stato dovranno tornare a fare le supplenti. «Speravamo in un’adesione più alta - spiega Angelo Pace dell’Anief Pavia -. Però siamo riusciti ad ottenere un colloquio con l’ufficio scolastico regionale, che sarà fissato nei prossimi giorni». Da Pavia hanno partecipato insegnanti di Pavia, Vigevano, Valle Lomellina, Garlasco, ma c’erano docenti anche dal Veneto e dal Trentino. «Gli insegnanti sono molto arrabbiati e torneranno a farsi sentire», spiega Pace.
Prima del 2016 il diploma non bastava per entrare in ruolo. L’anno scorso invece sono state immesse in ruolo con riserva dalle Gae 8 maestre su 48 nella scuola d’infanzia e 33 su 70 nella scuola primaria. Per quanto riguarda il nuovo anno scolastico, niente assunzioni da graduatoria ad esaurimento per l’infanzia, mentre tutte e 36 le maestre delle elementari hanno avuto l’immissione in ruolo con riserva. E scorrendo le graduatorie della provincia di Pavia si vede che delle 380 in lizza per la scuola d’infanzia, solo 47 sono senza riserva, delle 352 della primaria solo 8 hanno tutti i requisiti per la nomina.
A rischio anche gli insegnanti di sostegno: «La decisione del Consiglio di Stato mette a rischio anche il contratto a tempo indeterminato di noi insegnanti di sostegno specializzati - spiega Generoso Maraia, 40 anni, insegnante di sostegno a Binasco - In Lombardia, dove ci sono centinaia di cattedre vacanti, siamo un centinaio. Non è giusto: abbiamo superato tre prove selettive e un corso universitario di otto mesi per specializzarci, non ci stiamo a farci appiccicare l'etichetta “di non avere una formazione adeguata”. Molti, come me, si sono trasferiti dal Sud. Rischiamo di lasciare i nostri alunni, hanno bisogno di continuità. Tra di noi ci sono insegnanti che hanno rinunciato a ruoli in altre classi di concorso o si sono licenziati dalle scuole private e che hanno svolto tutoraggio per i colleghi non specializzati».
Sono maestre con il solo diploma magistrale conseguito prima del 2001/2002 che non risultavano inseriti nelle Graduatorie permanenti all'atto della loro trasformazione in Graduatorie ad esaurimento (Gae) nel 2007 e che recentemente hanno proposto ricorsi per ottenere comunque l'inserimento nelle Gae. In tutta Italia sono circa 6mila, assunte negli ultimi due anni “con riserva” e che, dopo il pronunciamento del Consiglio di Stato dovranno tornare a fare le supplenti. «Speravamo in un’adesione più alta - spiega Angelo Pace dell’Anief Pavia -. Però siamo riusciti ad ottenere un colloquio con l’ufficio scolastico regionale, che sarà fissato nei prossimi giorni». Da Pavia hanno partecipato insegnanti di Pavia, Vigevano, Valle Lomellina, Garlasco, ma c’erano docenti anche dal Veneto e dal Trentino. «Gli insegnanti sono molto arrabbiati e torneranno a farsi sentire», spiega Pace.
Prima del 2016 il diploma non bastava per entrare in ruolo. L’anno scorso invece sono state immesse in ruolo con riserva dalle Gae 8 maestre su 48 nella scuola d’infanzia e 33 su 70 nella scuola primaria. Per quanto riguarda il nuovo anno scolastico, niente assunzioni da graduatoria ad esaurimento per l’infanzia, mentre tutte e 36 le maestre delle elementari hanno avuto l’immissione in ruolo con riserva. E scorrendo le graduatorie della provincia di Pavia si vede che delle 380 in lizza per la scuola d’infanzia, solo 47 sono senza riserva, delle 352 della primaria solo 8 hanno tutti i requisiti per la nomina.
A rischio anche gli insegnanti di sostegno: «La decisione del Consiglio di Stato mette a rischio anche il contratto a tempo indeterminato di noi insegnanti di sostegno specializzati - spiega Generoso Maraia, 40 anni, insegnante di sostegno a Binasco - In Lombardia, dove ci sono centinaia di cattedre vacanti, siamo un centinaio. Non è giusto: abbiamo superato tre prove selettive e un corso universitario di otto mesi per specializzarci, non ci stiamo a farci appiccicare l'etichetta “di non avere una formazione adeguata”. Molti, come me, si sono trasferiti dal Sud. Rischiamo di lasciare i nostri alunni, hanno bisogno di continuità. Tra di noi ci sono insegnanti che hanno rinunciato a ruoli in altre classi di concorso o si sono licenziati dalle scuole private e che hanno svolto tutoraggio per i colleghi non specializzati».
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