Torino

Itis Pininfarina, filo diretto con la Stazione spaziale internazionale: gli studenti vincono la gara dei robot

Il vincitori di "Zero Robotics Competition" al Politecnico 
I ragazzi torinesi "campioni del mondo" nel realizzare un software per l'automa che dovrà raccogliere campioni di terreno da una luna di Saturno
2 minuti di lettura
Spazio chiama Terra. In particolare Torino. E nomina vincitori dell’edizione 2018 della Zero Robotics Competition i ragazzi della squadra dell’Itis Pininfarina di Moncalieri, che strada facendo si sono “alleati” con gli studenti del Liceo Da Vinci di Treviso e del Galileo Galilei di Livorno, fino a raggiungere il traguardo finale sotto le insegne della “BeachPin1701”. Sono stati loro, infatti, a trionfare (a pari merito con gli statunitensi della “Naughty Prions and Lions”) al termine di un intero pomeriggio di sfide che hanno visto il Politecnico di Torino collegato con il MIT di Boston, l’Università di Sydney e la Stazione Spaziale Internazionale.

Proprio in orbita, infatti, si è svolto il torneo decisivo (dopo le selezioni preliminari che avevano occupato gli scorsi mesi) tra i team di tutto il mondo. L’obiettivo: creare il software migliore per far muovere uno dei “robottini” che si trovava in orbita per compiere una certa missione nel miglior modo possibile. Il tutto, sotto gli occhi attenti degli astronauti attualmente in missione. La sfida era quella di comandare i robot – i cosiddetti SPHERES, Synchronised Position Hold, Engage, Reorient, Experimental Satellites – perché fossero in grado di simulare a bordo della ISS la ricerca di vita batterica sulla gelida Encelado, una luna di Saturno, riportando campioni di terreno alla stazione e facendo i conti con i pericoli dello spazio.

Nell’aula magna dell’ateneo scientifico torinese si sono dati appuntamento i 150 ragazzi in rappresentanza dei team provenienti dall’Europa. Non ingegneri a un passo dalla laurea, ma studenti delle scuole superiori. Teenager con il bernoccolo della robotica e un brillante futuro davanti a sé. Concentrati, attenti, alcuni pure con la maglietta “griffata” con il nome della propria squadra. Solo a Torino c’erano ragazzi piemontesi (oltre ai ragazzi del Pininfarina, anche gli studenti dell’Agnelli di Torino e del liceo Vercelli di Asti), ma anche del resto d’Italia per un totale di 13 istituti. E poi delegazioni in rappresentanza di Russia, Francia, Germania, Grecia, Polonia, Romania e Regno Unito. Ogni squadra era composta da 5 a 10 studenti e coordinata da un docente della scuola esperto di programmazione.

Tutti, così come dall’altra parte dell’Atlantico o nell’altro emisfero, con il naso all’insù. Letteralmente. Un po’ per sentirsi più vicini allo Spazio, un po’ perché – sui megaschermi  - scorrevano le immagini in diretta della competizione. Non sono mancati momenti divertenti come l’inno degli Stati Uniti intonato a Boston da una ragazza visibilmente emozionata. Oppure la webcam di Sydney, che nonostante gli sforzi dei presenti, ha continuato per un bel po’ a inquadrare cocciutamente un angolo del soffitto dell’Università australiana. Un momento che ha scatenato le risate dei ragazzi presenti, che lo hanno accolto come un buon auspicio.

L’edizione 2017 – organizzata a Torino, oltre che dal Politecnico, anche grazie al supporto di Amma, Camera di commercio di Torino, ITS Mobilità sostenibile Aerospazio Meccatronica, Unione Industriale di Torino, Turismo Torino e provincia – scrive una nuova pagina di una storia iniziata nel 2009 nel Laboratorio di Sistemi Spaziali del celebre Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston.