Finanza

Scuola, confermato lo sciopero del personale durante gli scrutini invernali

Pubblicato il 23/01/2018
Ultima modifica il 23/01/2018 alle ore 17:28
Teleborsa
Prende ufficialmente il via una nuova stagione di mobilitazioni e scioperi nella scuola. Si parte nei prossimi giorni, con lo sciopero di tutto il personale, proclamato dal sindacato Anief, da svolgere durante le ore degli scrutini invernali (previsti dal 29 gennaio al 12 febbraio). 

Lo stop dal lavoro si deve all'esclusione del Consiglio di Stato dalle Graduatorie ad esaurimento dei maestri diplomati prima del 2002, alla pari dei laureati in Scienze della formazione primaria e degli abilitati TFA e PAS: l’astensione sarà riservata ai primi due giorni degli scrutini assegnati da ciascuna scuola e non riguarderà, quindi, l'intera giornata; è escluso che il personale docente della scuola dell'infanzia possa aderire, perché non svolge scrutini.

Anche il personale Ata potrà scioperare, anch'esso solo in relazione ai momenti in cui si svolgono gli scrutini.

Tra i motivi della mobilitazione figura anche la necessità di garantire aumenti dignitosi nel nuovo contratto. L’adesione ai giorni di sciopero potrebbe determinare diversi problemi: per legge, infatti, chi sciopera non può essere sostituito. Poiché lo scrutinio si svolge secondo il principio del collegio perfetto, ovvero alla presenza degli insegnanti di tutte le materie e non essendo possibile sostituire chi sciopera, basterà l’adesione all’agitazione di un solo docente per costringere il preside a rinviare lo scrutinio.

Il 23 marzo si replica - ricorda il sindacato - con una manifestazione nazionale a Roma, nel giorno dell'insediamento delle nuove Camere.

La protesta nazionale intende "sensibilizzare il Governo e l’amministrazione scolastica" per l'approvazione di un decreto legge urgente che riapra per l’ultima volta le GaE e per giungere alla firma di un contratto collettivo nazionale che "recuperi almeno l'aumento dell'inflazione", senza oneri aggiuntivi - spiega il sindacalista Marcello Pacifico - e garantisca la "parità di trattamento tra personale precario e di ruolo" su una serie di disposizioni tra cui la ricostruzione di carriera.
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