Maestri diplomati 400 sono a rischio
I giudici: «Niente cattedre senza la laurea». Scioperi in vista Il neonato Coordinamento fa rete anche nella pedemontana
AVIANO. «Pronti al dialogo con il neo Coordinamento dei maestri diplomati, nato nelle scuole della pedemontana e a Pordenone». I sindacalisti della Flc Cgil Mario Bellomo e Giuseppe Mancaniello lanciano l’appello per fare squadra ai precari di Aviano, Montereale Valcellina, Budoia, Polcenigo e Caneva. «Circa trecento maestri precari e altri cento in ruolo sono a rischio licenziamento dopo la sentenza del Consiglio di Stato che li cancella dalle graduatorie a esaurimento degli abilitati a Pordenone – ha ricordato Bellomo – Uniamo le forze per dare efficacia alla difesa dei maestri». Il Consiglio di Stato, con un pronunciamento in controtendenza rispetto ai sette precedenti, ha stabilito che chi è in possesso del diploma magistrale conseguito entro l’anno scolastico 2001-2002 e non è laureato non potrà avere cattedre in ruolo, potendo fare solo supplenze (il diploma «non ha mai costituito titolo sufficiente per l’inserimento nelle graduatorie permanenti»). Una decisione duramente contestata.
I sindacati si mobilitano: i comitati di base incroceranno le braccia il 23 febbraio, l’Anief ha preannunciato uno sciopero per il 23 marzo, come ha anticipato la sindacalista provinciale Maria Teresa Vitiello («Intanto si può aderire al ricorso a Bruxelles»). Il Coordinamento dei maestri precari fa rete per scongiurare i licenziamenti a giugno e si è organizzato per dialogare col ministero. «Non abbiamo abbandonato i maestri e le precarie pordenonesi, chiediamo una soluzione politica» ha affermato Mancaniello. Un parere dell’Avvocatura di Stato è atteso dopo le elezioni.
Intanto i maestri vanno avanti. «Siamo docenti preparati, competenti e abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti: delle forze sindacali e sociali a livello locale e nazionale» hanno affermato Giovanni Caponnetto e Imma Iovine. Altri referenti del Coordinamento dei diplomati magistrali hanno incontrato il ministro Fedeli. «Dialogo aperto col ministro sul diritto acquisito al lavoro e all’inserimento nelle graduatorie a esaurimento e sul diritto allo scioglimento della riserva del personale in ruolo – hanno ribadito alcuni maestri nella pedemontana – I licenziamenti come effetto della sentenza del Consiglio di Stato farebbero perdere la continuità didattica a migliaia di alunni». C’è anche un altro problema che riguarda tutti i docenti precari ed è previsto nella legge sulla “Buona scuola”: superati i 36 mesi di servizio scatta il blocco delle supplenze annuali. «Non perdiamo la speranza in una soluzione indolore – ha aperto il dialogo Bellomo – In attesa dell’Avvocatura di Stato, il ministero non licenzierà nessun precario».
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