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Segusino, firme per salvare quattro maestre

I genitori della primaria si sono mobilitati contro il rischio di licenziamento delle insegnanti diplomate

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SEGUSINO. La comunità di Segusino si schiera in difesa delle proprie maestre. Una lettera aperta di protesta, rivolta alla cittadinanza da parte dei genitori dei bambini della scuola primaria “Antonio Canova” di Segusino, è stata pubblicata in rete ed affissa alle vetrine degli esercizi comunali per sensibilizzare la comunità, mediante una raccolta firme, in difesa di quattro maestre dell’istituto primario che a fine anno rischiano il licenziamento a causa di una recente sentenza del Consiglio di Stato che impone il conseguimento di una laurea per poter insegnare anche nella scuola primaria: requisito che fino all’anno scolastico 2001/2002 non era necessario. Riporta il comunicato dei genitori: «Il 20 dicembre il Consiglio di Stato ha emanato una sentenza in cui afferma, in sostanza, che i maestri che insegnano con il vecchio titolo di scuola magistrale, acquisito entro l’anno 2001, non potranno più essere inseriti delle G.A.E. (Graduatorie Ad Esaurimento, da cui si attinge per il 50 per cento delle ammissioni in ruolo) per l’insegnamento nella scuola primaria per l’infanzia. In questo modo – continua il documento – docenti che coprono cattedre da molti anni si vedranno revocare anche il ruolo e saranno inseriti nelle seconde fasce delle graduatorie d’istituto per fare solo supplenze temporanee, sempre che non abbiano superato i 36 mesi di insegnamento precario, altrimenti per loro si chiuderanno definitivamente le porte della scuola. L’importanza che noi diamo al ruolo che ricopre la maestra, non è dato solo dall'insegnamento culturale o lo stare al passo con il programma, ma è soprattutto l’affidabilità ed il rispetto e, non da meno, il bisogno che hanno i nostri bambini di punti fermi nella loro vita. Vogliamo aiutarle a sostenerle sia verso le istituzioni, che sotto il punto di vista umano». E così è partita una raccolta firme in solidarietà delle quattro insegnanti con moduli distribuiti in molti negozi di Segusino: edicola, panificio, alimentari, farmacia e tabaccheria. Una situazione già molto delicata e discussa quella dei precari della scuola pubblica. In Italia sarebbero ben 55mila gli insegnanti, come riporta il sindacato Anief, a rischio di perdere il proprio lavoro, per quello che potrebbe risultare il più grande licenziamento di massa della storia italiana. Un problema che la politica dovrà cercare di risolvere il prima possibile, in quanto parliamo di precari che, da numerosi anni, permettono il regolare svolgimento delle lezioni.

Riccardo Mazzero

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