Finanza

Retrodatazione giuridica e mobilità. Bruxelles deposita le sue osservazioni

Pubblicato il 08/03/2018
Ultima modifica il 08/03/2018 alle ore 13:22
Teleborsa
Docenti e Ata immessi in ruolo potranno chiedere la retrodatazione giuridica utile per la mobilità, la valutazione per intero del servizio pre-ruolo nelle ricostruzioni di carriera - attualmente riconosciuta dai tribunali del lavoro -, i risarcimenti da due a dodici mensilità per l’abuso dei contratti a termine, per ora negati dalle SS. UU. della Cassazione - oltre ai mancati scatti di anzianità già riconosciuti.

Ciò potrà accadere se verranno accolte le osservazioni della Commissione europea dalla Corte di Giustizia Europea. 

Lo fa sapere il sindacato della scuola, Anief, spiegando che la questione pregiudiziale sull’interpretazione della clausola 5 della Direttiva 70/99 UE era stata sollevata dalla Corte di Appello di Trento su ricorso presentato dai legali del sindacato, per conto di un insegnante di fisarmonica assunto a tempo indeterminato nel 2010 dopo sette anni di precariato.

Nel giudizio pendente presso la CGUE, si è pronunciata la Commissione Europea con osservazioni scritte, il 28 novembre 2017, con affermazioni conforme a quelle espresse dai legali Anief, in base alle quali “la clausola 5 … osta all’applicazione di disposizioni nazionali come quelle in causa nel giudizio principale, che prevedono la stabilizzazione degli insegnanti a termine per il futuro, senza effetto retroattivo e senza risarcimento del danno per gli abusi nel ricorso alla contrattazione a termine”.

Se le tesi saranno accolte dalla Corte di giustizia europea, verranno superate le sentenze delle SS. UU. della Cassazione (ex plurimis 22552/16) che negavano il diritto al risarcimento danni in favore del personale di ruolo che ha subìto prima dell’immissione diversi contratti a termine, personale che già oggi può ricorrere per ottenere i mancati scatti di anzianità durante il pre-ruolo, e il riconoscimento per intero del pre-ruolo avverso il decreto di ricostruzione di carriera. La retrodatazione giuridica, inoltre, permetterebbe ad alcuni di superare il prossimo blocco triennale sulla mobilità e quello quinquennale sul sostegno, nonché di richiedere il trasferimento nella provincia dove aveva prestato servizio da precario dopo 36 mesi.
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