Ancora mensilità a singhiozzo per gli stipendi dei supplenti

Lunedì 19 Marzo 2018
Ancora mensilità a singhiozzo per gli stipendi dei supplenti
IL CASO
PORDENONE Arrivano da tutte le parti d'Italia, insegnanti che si sono trasferiti a Pordenone e spesso hanno chilometri sulle spalle e anche in questi giorni stanno bussando alla porta dell'Anief, il giovane sindacato che ha raccolto le firme necessarie a divenire rappresentativo.
«Le richieste da mesi sono analoghe spiega Teresa Vitiello, responsabile della sede di Pordenone dell'Anief ; lo stipendio per i supplenti saltuari delle scuole tarda ad arrivare, ma gli affitti, le tasse, le bollette hanno scadenze precise, perciò non sono poche le persone in seria difficoltà che si rivolgono alla nostra associazione sindacale».
Quando la paga non arriva, iniziano le preoccupazioni e le telefonate all'Anief, ma anche le corse allo sportello. Ma la Ragioneria dello Stato può far sapere solo se è stata stabilita la data di pagamento e, se questa non è pervenuta, allora non resta che rivolgersi direttamente al ministero dell'Istruzione. E non è mica facile parlare con l'ufficio preposto: si contatta il Noipa (servizi e personale della Pubblica amministrazione) e qui si apre il mondo del call center, fatto generalmente da ragazzi che non fanno altro che consultare un monitor di un terminale e osservare se la supplenza breve è stata autorizzata dalla scuola nei termini.
Gli istituti scolastici adempiono al loro compito, normalmente, ma il vuoto starebbe nel Miur che deve autorizzare l'apertura dei rubinetti, l'arrivo sui conti correnti dello stipendio maturato, ma spesso mancano proprio le risorse economiche o almeno così viene riferito ai supplenti brevi.
Questo passaggio per i precari è lungo e coincide con la possibilità di pagare affitti e nutrirsi. «C'è una disparità nell'accreditamento degli stipendi tra docenti di ruolo e supplenti e tra le diverse tipologie di questi ultimi», puntualizza Teresa Vitiello, che si aspettava che la situazione, già precedentemente denunciata si fosse risolta. Invece non è così.
Solitamente per chi si aggiudica una supplenza al 30 giugno o al 31 agosto, non ci sono problemi, se non un ritardo possibile nel primo mese, poi tutto va a regime, mentre per chi ottiene una supplenza fino al termine delle lezioni, ovvero il 9 giugno, le cose si complicano. Nel periodo estivo la problematica reclami vira su un altro versante, quello dei ritardi nella riscossione dell'indennità di disoccupazione, quando chiunque avrebbe necessità di tranquillità, perlomeno sul versante economico, dopo aver prestato, con dovere, il proprio servizio.
Sara Carnelos
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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