Dati completi non ancora disponibili, ma anche la Sardegna ha risposto con centinaia di astensioni degli insegnanti alla chiamata allo sciopero indetta da Anief e Saese (ma hanno aderito anche altri sindacati come i Cobas) per la riapertura delle graduatorie a esaurimento.

I numeri sono confermati dal segretario regionale scuola dei Cobas, Nicola Giua. “È stato uno sciopero a macchia di leopardo – ha detto il sindacalista all’ANSA – che ha interessato tante scuole, soprattutto quelle con docenti colpiti dall’ultima sentenza della plenaria del Consiglio di Stato. Stiamo aspettando il parere dell’Avvocatura di Stato. Ma se non ci dovessero novità o sviluppi positivi giugno sarà per i docenti l’ultimo mese di lavoro”. Una situazione che riguarda in Italia cinquantamila docenti, soprattutto di primaria e scuola dell’infanzia. E che in Sardegna coinvolge oltre mille docenti: dopo quest’anno scolastico potrebbero essere costretti a tornare alle supplenze e alla precarietà dopo aver per anni lavorato stabilmente in classe.

Nell’isola i “diplomati magistrali” si sono fatti sentire in diverse occasioni con proteste e sit in. E sono pronti a tornare alla carica. I Cobas comunicano anche i dati dello sciopero dello sciopero dello scorso 23 febbraio: dieci per cento degli insegnanti. “Sicuramente – ha concluso Giua – un ottimo risultato”.