Finanza

Bonus merito, per il 2018 con il nuovo contratto distribuiti 4,5 euro a lavoratore

E' la denuncia del sindacato della scuola Anief che parla di aumenti-miseria
Pubblicato il 27/03/2018
Ultima modifica il 27/03/2018 alle ore 13:47
Teleborsa
A 1,2 milioni di dipendenti della scuola con il mese di aprile arriveranno arretrati e aumenti-miseria. E' la denuncia del sindacato della scuola Anief che spiega che con il bonus merito verranno distribuiti 4,5 euro a lavoratore.

Praticamente, poco più di tre caffè al mese. Perché nel tentativo maldestro, probabilmente mai avviato, di innalzare gli stipendi più bassi dell’area OCSA, dopo la Grecia, con il contratto sottoscritto lo scorso 9 febbraio all'Aran si è deciso di devolvere "a pioggia” una parte del fondo nazionale del merito: 60 milioni per l’anno in corso e ancora meno (40) per il futuro; mentre l’altra metà dei 200 milioni annui verrà assegnata attraverso la contrattazione d’Istituto.

L'intento è quello di introdurre valutazione e premialità anche tra i lavoratori meno pagati del pubblico impiego. Ma anziché evidenziare l'indecenza degli aumenti che vengono applicati, sottolineando che quanto disposto dalla Legge sulla Buona Scuola rimane in vigore per i restanti 130 milioni iniziali e 160 milioni a regime, secondo la FLCGIL "il nuovo Contratto, supera quanto indicato dalla stessa legge per quanto riguarda il bonus merito per la valorizzazione del lavoro dei docenti"

Anief sottolinea che si para di pochi spiccioli subito e qualche euro in più ai docenti più fortunati, individuati annualmente come meritevoli, mentre il personale ATA viene da subito escluso perché reputato in partenza inadatto o inadeguato per vedersi riconoscere il bonus merito.

Marcello Pacifico, Presidente Anief sottolinea: "Ancora una volta stupiscono i toni da campagna elettorale della CGIL sulla disapplicazione della Legge sulla Buona Scuola e sui benefici presunti estesi ai precari che ancora attendono di sapere perché nel contratto non si è applicata la giurisprudenza sul precariato della Cassazione. La verità è che la legge non vietava l'attribuzione del merito, ma solo della card di aggiornamento ai precari, mentre continua a vietare ad essi gli scatti stipendiali e la ricostruzione per intero del servizio pre-ruolo: mancate disposizioni contro cui l’Anief non a caso ha presentato formale ricorso. Ad ogni modo, come ha ribadito il MIUR, la contrattazione non può derogare alla legge per cui si forniscono interpretazioni che porteranno ad un nuovo inevitabile contenzioso".

 


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