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Scuola, il 2 e 3 maggio mobilitazioni in vista

Docenti e personale ATA scendono in Piazza per riaprire le GaE, assumere gli ATA, avere aumenti adeguati

Economia, Scuola, Welfare
Scuola, il 2 e 3 maggio mobilitazioni in vista
(Teleborsa) - Mobilitazioni in vista per il personale della scuola. Il 2 e 3 maggio prossimo si annunciano scioperi dei docenti e personale ATA che continuano continuano la battaglia su alcuni temi fondamentali: riaprire le GaE, assumere gli ATA, avere aumenti adeguati.

Sono queste le motivazioni con cui il sindacato della scuola Anief scenderà in piazza al fianco del personale degli istituti scolastici.

In attesa che si formi un nuovo Governo, resta alta la tensione tra il personale docente precario escluso dalle GaE, per via di una discutibilissima sentenza in Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato, come tra il personale ATA ancora non stabilizzato e tra tutti quei lavoratori della scuola che, a dieci anni dal blocco dei salari, con il nuovo contratto si sono visti riconosciti degli aumenti risibili, pari ad un terzo dell’indice Ipca ovvero del tasso di inflazione programmata registrata nello stesso periodo.

Marcello Pacifico (presidente nazionale Anief) dichiara: "Non possiamo tollerare quest’impasse della politica che deve per forza di cose dare delle prime importanti risposte al mondo della scuola, dopo avere assunto precisi impegni nel corso della campagna elettorale. Persino negli Stati Uniti dopo dieci anni gli insegnanti sono tornati a scioperare: 20 mila professori si sono astenuti dal fare lezione nel West Virginia, Oklahoma e Kentucky, per chiedere un aumento dei salari di 10.000 dollari, a fronte dei 6.100 dollari che gli sono stati comunque concessi. Invece, in Italia dopo dieci anni di blocco si è arrivati a un aumento mensile medio di 85 euro. Tra l'altro, nemmeno garantito a tutti. In ogni caso, annualmente il rinnovo porterà in media meno di mille euro lordi. Ne consegue che mentre un insegnante italiano non arriva a percepire 30 mila euro l'anno, un collega statunitense ne prende più del doppio, 60 mila dollari, e scende in piazza per rivendicare incrementi dieci volte superiori a quelli sottoscritti e accolti con tanto di brindisi dai nostri sindacati confederali".











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