Scuola, l’Anief ricorre in Cassazione sui diplomati magistrale

Scuola, l’Anief ricorre in Cassazione sui diplomati magistrale
16 aprile 2018

Il sindacato della scuola ANIEF presenterà un “maxi ricorso” in Cassazione contro la sentenza n. 11 dell’adunanza plenaria del Consiglio di Stato dello scorso 20 dicembre, che ha estromesso dalle Graduatorie a esaurimento (GAE 50 mila docenti precari con diploma magistrale). Per l’Anief “ci sono almeno dieci validi motivi per impugnare alla suprema Corte di Cassazione la sentenza” e “le motivazioni toccano, in modo argomentato, più punti della questione: dall’eccesso di potere giurisdizionale al difetto assoluto di giurisdizione, fino alla violazione della Costituzione e della Cedu”. “Questa nuova azione legale – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – permetterà di chiedere la sospensione dei processi e il congelamento delle posizioni delle 50 mila maestre che insegnano nelle nostre scuole in attesa di una risposta della politica sulla richiesta della riapertura delle GaE: è una richiesta per noi fondamentale, i cui esiti interessano anche tutto il resto del personale regolarmente abilitato all’insegnamento che continua ad essere lasciato senza ragione fuori dalle supplenze annuali e delle stabilizzazioni”.

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In sostanza, “per tutti questi motivi – conclude il sindacalista – l’unico modo per uscire da questa situazione rimane la soluzione politica, sulla scia della richiesta di decreto urgente proposto da tempo dall’Anief”. Secondo il sindacato è “esemplare il difetto assoluto di giurisdizione per indebita invasione della sfera dei poteri amministrativi riservati alla discrezionalità della PA, attraverso il quale si sostiene che ‘la sentenza impugnata va cassata perché il Consiglio di Stato ha invaso la sfera riservata alla discrezionalità dell’autorità amministrativa in quanto è pervenuta a negare la natura abilitante del diploma magistrale conseguito entro l’as. 2001/2002, benché il MIUR, avvalendosi della sua discrezionalità, avesse espressamente attribuito natura abilitante a tale titolo e inserito i ricorrenti nella seconda fascia delle graduatorie di istituto (riservate appunto agli insegnanti abilitati)'”.

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Per l’Anief, poi, “non da meno è l’indebito sconfinamento nella sfera legislativa, considerando la ‘nuova norma’ creata dal Consiglio di stato, in base alla quale ‘il diploma magistrale sarebbe abilitante ai fini dell’inserimento nelle graduatorie di istituto e non abilitante ai fini dell’inserimento nelle GaE'”. I legali Anief hanno inoltre evidenziato “l’inosservanza delle indicazioni degli articoli 6 e 13 della Cedu, dell’art. 1 del protocollo 1 alla Convenzione, nonchè degli articoli 47 e 52 della carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, poiché il Consiglio di Stato ‘non ha offerto ai ricorrenti una tutela effettiva e sufficiente contro l’arbitrio della PA., che ha potuto impunemente riassumere a termine i ricorrenti per quasi un ventennio e precludere loro l’accesso alle GAE nonostante ben 7 sentenze della VI Sezione del Consiglio di Stato avessero accertato l’illegittimità della loro esclusione dalla GAE'”.

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