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Scuola, domani la firma definitiva sul rinnovo del contratto

Domani, giovedì 19 aprile, i sindacati sono stati convocati all’Aran per la sottoscrizione definitiva del contratto

(Teleborsa) - Si sta per concludere l’estenuante trattativa che, sulla base dell’accordo raggiunto all’Aran ad inizio febbraio, farà avere ad un milione e 200mila lavoratori della scuola tra i 37 e i 52 euro netti di aumento e 435 euro lordi medi di arretrati.

Poche ore fa, il Ministero dell’Istruzione ha comunicato che “la Corte dei Conti ha certificato l’ipotesi di rinnovo del contratto del comparto del settore ‘Istruzione e Università’ – che comprende Scuola, Università, Alta formazione artistica, musicale e coreutica (AFAM), Ricerca – siglata lo scorso 9 febbraio. La certificazione riguarda l’attendibilità dei costi quantificati per il rinnovo del contratto e la compatibilità con le risorse disponibili. A breve seguirà la firma definitiva del nuovo contratto collettivo nazionale da parte dell’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni (ARAN) e le Organizzazioni sindacali”. E già per domani, 19 aprile 2018, i sindacati sono stati convocati all’Aran per la sottoscrizione definitiva del contratto.

Soddisfatta la Ministra uscente dell’Istruzione, Valeria Fedeli, "per il traguardo raggiunto, che ci consente di dare il giusto riconoscimento professionale ed economico, dopo oltre 8 anni di attesa, alle donne e agli uomini che lavorano con passione e serietà nel comparto della conoscenza. Il contratto che abbiamo siglato il 9 febbraio scorso è il frutto di un serrato confronto".

“Viene da chiedersi – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - cosa ci sia da essere soddisfatti, visto che in base al tasso IPCA – il quale dal 2008 al 2016 è aumentato del 8,52%, poi del 9,32 per il 2017 e dell’11,22 – gli incrementi in busta paga non sarebbero dovuti andare sotto i 300 euro. Invece, ci si è fermati ad incrementi-micragna che corrispondono allo 0,36%, all’1,09% e al 3,48%. Un discorso simile vale per gli arretrati 2016-2017, 13 volte sotto il tasso IPCA aggiornato per il periodo durante il quale i dipendenti hanno perso oltre 6mila spettanti”.


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