Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 29 aprile 2018 vedono proseguire le discussioni politiche in merito alla ricerca di un accordo finalizzato alla formazione di un nuovo esecutivo, mentre il comparto previdenziale continua a restare uno degli elementi chiave dei diversi programmi governativi. Tra questi, rilievo centrale assume la necessità di un intervento correttivo sulla legge Fornero per flessibilizzare l'accesso all'Inps. Nel frattempo l'Eurostat certifica i dati relativi all'occupazione dei giovani laureati, mentre dall'Anief si lancia un nuovo allarme sulla crescita dell'età di uscita dal lavoro degli insegnanti.

Vediamo insieme tutti i dettagli al riguardo nel nostro nuovo articolo di approfondimento.

Governo: M5S valuta le condizioni minime per l'accordo con il PD

In questi giorni i principali riflettori della politica restano puntati sulla ricerca di una quadra tra le istanze di governo del Movimento 5 Stelle e quelle del Partito Democratico. Un accordo appare tutt'altro che scontato, ma non sembra neppure impossibile visto che dei punti di contatto vi sono. D'altra parte, entrambe le formazioni convergono sulla necessità di irrobustire le tutele sociali, seppure con mezzi diversi: dal reddito minimo al reddito di cittadinanza, dall'apertura europeista al rilancio degli investimenti pubblici. In questo frangente, particolarmente importante appare anche il tema della previdenza.

I Dem hanno portato avanti nelle scorse leggi di bilancio un lungo lavoro di correzione alla Manovra Fornero, sfociato in nuove misure di flessibilità (come l'APE e la Quota 41 per i precoci in situazione di disagio). Il movimento 5 stelle punta invece alla Quota 100 e all'introduzione per tutti di un coefficiente di usura, oltre alla pensione di cittadinanza.

Sarà probabilmente su tematiche come queste che si giocherà la partita di un possibile accordo, oltre all'eventuale sostegno che verrà concesso dalla base ad una possibile iniziativa di questo genere.

Salvini (Lega): se governiamo la legge Fornero salta

Il leader della Lega Matteo Salvini nelle scorse ore ha puntato il dito contro la Manovra Monti - Fornero e la possibile convergenza tra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico, oltre che nei confronti del pressing in arrivo dagli organismi internazionali sulla tenuta dei conti.

"L'Europa pensi alle sue cose, all'Italia, ai pensionati e lavoratori italiani pensiamo noi" ha spiegato l'esponente leghista. Ricordando che "se andiamo al Governo, la legge Fornero salta, dicano quello che vogliono a Bruxelles e a Parigi". In merito invece alle ultime notizie interne al Paese, Salvini ha dichiarato di essere pronto a sostenere le proteste che potrebbero seguire. "Sento che migliaia di persone sono pronte, in caso di un folle governo Pd-5Stelle, a scendere in piazza. Altro che consultare i militanti piddini e grillini in rete: la Lega è pronta a mobilitare milioni di italiani se il voto non sarà rispettato".

I giovani laureati che non trovano lavoro per il blocco del turn over

Il fenomeno dello stallo nel ricambio generazionale trova nuovamente conferma negli ultimi dati rilasciati dall'Eurostat in merito ai neo laureati italiani. In particolare, solo il 58% di coloro che hanno conseguito il titolo al di sotto dei 35 anni di età riesce a trovare lavoro entro 3 anni, contro una media dell'82,7% riferibile alle 28 nazioni che compongono l'Unione Europea. Il fenomeno sarebbe divenuto particolarmente rilevante dal 2008 al 2017, anni nei quali si sono sentiti gli effetti restrittivi delle ultime manovre previdenziali.

Pacifico (Anief): non si tiene conto della realtà

"Non c’è volontà di introdurre una manovra che tenga conto della realtà.

Quella di un’altissima percentuale di lavoratori della scuola costretti a rimanere in servizio, convivendo con patologie da stress che possono sfociare in vere e proprie malattie croniche, anche invalidanti o peggio ancora". Lo afferma il Presidente dell'Anief Marcello Pacifico, ricordando che le nuove regole dal 2019 prevedono l'uscita dal lavoro con la pensione di vecchiaia a partire dai 67 anni, mentre all'estero la media di quiescenza per gli insegnanti si ferma a 63 anni. "Quello dell’alta incidenza di malattia psichiatriche ed oncologiche tra chi opera nella scuola è un dato scientificamente rilevato, che non può continuare ad essere ignorato per meri motivi di cassa pubblica", ha quindi ribadito il sindacalista.

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