Poveri statali: in 8 anni l'inflazione ha divorato gli stipendi. "Aumenti ridicoli, siamo lavoratori di serie B"
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di Mario Fabbroni
Altro che Checco Zalone. La vita (e soprattutto gli stipendi) dei dipendendi statali sono tutt'altro che un Paradiso. Anzi "Quo Vadis" lo dicono terrorizzati migliaia di poveri, quasi poverissimi, impiagati alla Fantozzi: in 8 anni l'inflazione ha divorato i loro stipendi rendendo inutili (anzi beffardi) i pochi aumenti ricevuti in busta paga. "Siamo lavoratori di serie B". Le cifre non mentono, del resto. Dal biennio 2006/2007 al biennio 2015/2016, negli anni del blocco dei contratti pubblici, gli aumenti delle retribuzioni nel settore privato sono stati pari a 3,6 punti. Nello stesso periodo, i dipendenti del pubblico impiego e della scuola sono stati remunerati sempre con lo stesso stipendio, perdendo gradualmente oltre 8 punti. Salvo ritrovarsi, a seguito dell'accordo sul rinnovo del contratto definito nelle scorse settimane e ratificato dieci giorni fa, la miseria dello 0,36% di arretrati per il solo 2016».