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Scuole insicure, crolli ad Eboli e Fermo: inquietante silenzio su tragedie sfiorate

(Teleborsa) - Le vicende di questi giorni, come la tragedia sfiorata ad Eboli (crollo di porzione di solaio scuola infanzia) ed a Fermo (crollo tetto di un'aula) ripropongono l’annosa questione del rischio di caduta dall'alto per la mancata messa in sicurezza delle strutture scolastiche italiane, nonché la valutazione sulla vulnerabilità sismica degli stessi edifici, la metà dei quali costruiti prima degli anni Settanta, al fine di ottenere la relativa classificazione.

Su questo versante l’Udir nel corso dell’anno ha messo in campo dei seminari su tutto il territorio nazionale, rivolti ai Dirigenti Scolastici ed agli addetti del settore aventi come oggetto le “R” della responsabilità, tra cui quella attinente proprio alla sicurezza: nel corso degli incontri è stato ampiamente sviscerato il problema della sicurezza a scuola in merito all'impiantistica antincendio e alla messa in sicurezza delle strutture contro il rischio sismico. Tutte norme - spiega l'Udir - che, però, continuano sistematicamente a non essere adottate. E non certo per colpa dei dirigenti scolastici, cui fanno capo le responsabilità avendo però le mani legate e nessun margine di iniziativa se non di sollecitare interventi.

L’Udir fa sapere che, in tempi non sospetti, aveva presentato, in formale audizione alla Camera dei Deputati, un titolo aggiuntivo al decreto legislativo 81/08, per individuare le responsabilità, le competenze e le modalità d’attuazione dei controlli e verifiche del patrimonio dell’edilizia scolastica italiana.

"È aberrante pensare all'individuazione del datore di lavoro quale titolare dell'attività nel capo d'istituto, con le responsabilità penali previste dal Testo unico sulla sicurezza del lavoro a proposito del datore di lavoro – spiega Marcello Pacifico, presidente Udir - perché, a ben vedere, la figura istituzionale del dirigente scolastico in merito agli impianti ed alle strutture non ha alcun potere decisionale, né tantomeno di spesa, su immobili che hanno la loro titolarità nei Comuni e Provincie o Provincie Metropolitane: sono questi enti locali, infatti, ad essere tenuti per obblighi normativi alla manutenzione straordinaria ed ordinaria degli edifici scolastici”.

"Oggi l’Udir torna a chiedere con forza che questo nuovo governo - annuncia il suo presidente - con le costituenti prossime commissioni parlamentari Lavoro e Cultura, possa riprendere quanto già da noi proposto al fine di creare una commissione tecnica permanente di monitoraggio con il compito di cambiare la norma, riequilibrando l’asset normativo attuale, purtroppo del tutto carente per le istituzioni scolastiche, le quali rappresentano delle atipicità e peculiarità che non possono essere equiparate a qualunque altra azienda del nostro territorio".
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