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Scuola, bonus merito è fallimento: ad ogni docente 200 euro lordi l’anno

(Teleborsa) - Il giovane sindacato della scuola, Anief torna a ribadire che rimangono per il 2018 soltanto le briciole, dopo la distribuzione a pioggia di 8 euro lordi a persona sottratta dal fondo con il Contratto collettivo nazionale di lavoro. Nel frattempo, gli stipendi sono rimasti dieci punti sotto l'inflazione, nonostante gli aumenti e gli arretrati.

Nell'ultima annualità di assegnazione del forfait, l'importo medio pro capite, a docente, è passato da 600 euro a 200 euro lordi.

Il processo di riduzione dei compensi assegnati - spiega l'Anief - si è andato a realizzare perché le somme destinate ai docenti italiani sono sempre le stesse, decisamente residuali rispetto al fabbisogno, mentre la platea di beneficiari si è nettamente allargata, a conferma che quella di limitare al 30% la platea di docenti supposti meritevoli era solo un artificio funzionale alle casse dello Stato. Ma non ha mai rappresentato la realtà dei fatti: quella che vede la stragrande maggioranza dei docenti meritevoli di buste paga in linea con gli importi degli altri Paesi moderni e non inferiori anche agli impiegati, come avviene oggi.

Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief "questa prima apertura dell’amministrazione scolastica sul bonus merito conferma la debolezza dell’impianto approvato con l’ultima riforma. Viene data la possibilità ai lavoratori, attraverso i loro rappresentanti, di confrontarsi con il dirigente scolastico e mettere fine alla discrezionalità nella definizione delle fasce di compenso finalizzato alla valorizzazione dei docenti individuati in applicazione dei criteri deliberati dal comitato apposito". Per questo motivo - spiega il sindacalista - "abbiamo invitato le Rsr a concordare con le altre componenti Rsu, un'assemblea sindacale utile a far conoscere ai lavoratori dell’istituto le novità del Ccnl e raccogliere le loro opinioni al riguardo. E contestualmente, presentare al dirigente scolastico formale richiesta di riapertura del tavolo contrattuale ancora su questo punto". Grazie alla rappresentatività Anief – conclude Pacifico – "oggi più che mai occorre puntare a migliorare le regole della scuola, sia con la contrattazione nazionale, sia con quella d’istituto".
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