Adesso si può definire chiusa per davvero la partita rinnovo contrattuale per i dipendenti del comparto Scuola e per quelli delle Forze dell’Ordine. Come largamente pubblicizzato, oggi 28 maggio i soldi relativi agli arretrati di stipendio per gli anni 2016, 2017 e per parte del 2018 sono esigibili, cioè sono disponibili sui conti dei lavoratori. Rispetto al solito, questa volta i soldi hanno anticipato il cedolino, che comunque dovrebbe essere disponibile per la visualizzazione da parte dei lavoratori, entro la giornata di oggi. Adesso l’attesa si sposta allo stipendio di giugno ed al suo relativo cedolino, perché è dal prossimo mese che gli stipendi saranno adeguati alle nuove tabelle del nuovo Contratto collettivo.

Ecco una breve delucidazione sulle cifre di questi arretrati che continuano ad essere considerate inique rispetto al danno subito dai lavoratori durante i quasi dieci anni di blocco.

NoiPa

Con un comunicato ufficiale pubblicato sul sito di NoiPa, vengono confermati i pagamenti degli arretrati per la giornata di oggi. NoiPa l’ha definita “rata speciale maggio 2018”, perché è il cedolino ad emissione straordinaria con il quale vengono erogati gli arretrati spettanti ai lavoratori per il biennio scorso e per i mesi che vanno da gennaio a maggio del 2018. In definitiva, gli arretrati sono già sul conto di insegnanti e personale ATA, ma solo per quelli a tempo indeterminato e per i supplenti con contratto dal 30 giugno al 31 agosto.

Gli arretrati per i supplenti temporanei non sono accreditati oggi ma verranno pagati tramite un altro cedolino ad emissione speciale per il quale la data sarà comunicata nei prossimi giorni. Va ricordato che vengono considerati supplenti temporanei coloro che come date di assunzione non hanno superato la fine dell’anno scolastico attuale.

Gli arretrati riguardano anche i lavoratori che oggi sono in pensione e che hanno lasciato il lavoro tra settembre 2016 e settembre 2017.

Importi contestati

Confermato anche il calcolo di questi arretrati che resta sulla base della fascia di anzianità in servizio. Le cifre nette sono quelle largamente dibattute nelle ultime settimane e vanno da 195,46 euro dei bidelli con anzianità di servizio breve (da 0 ad 8 anni), a 412,66 euro per professore della scuola superiore in possesso di laurea e con anzianità superiore a 35 anni.

Va ricordato anche che la cifra maggiore prevista nel comparto scuola è quella spettante ai Direttori dei Servizi Generali e Amministrativi sempre con anzianità superiore ai 35 anni ai quali spettano 429,36 euro. Cifre che come riportavamo in premessa, sono considerate irrisorie a tal punto che Anief, autorevole sigla sindacale del comparto, contestandole duramente, ha già avviato azioni legali contro l’accordo siglato tra Governo e sindacati confederali.

Tabelle

Nello specifico, per fascia di anzianità e ruolo, a insegnanti di scuola elementare o di asilo, le cifre che devono essere caricate sono:

  • anzianità da 0 ad 8 anni € 248,00
  • da 9 a 14 anni € 274,45
  • da 15 a 20 anni € 297,66
  • da 21 a 27 anni € 321,02
  • da 28 a 35 anni € 341,54
  • anzianità maggiore di 35 anni € 359,25

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Per i professori delle medie:

  • anzianità da 0 ad 8 anni € 271,15
  • da 9 a 14 anni € 302,23
  • da 15 a 20 anni € 328,54
  • da 21 a 27 anni € 379,87
  • da 28 a 35 anni € 354,88
  • anzianità superiore a 35 anni € 395,78

Agli insegnanti scuole superiori e licei, a seconda se diplomati o laureati:

  • anzianità da 0 ad 8 anni € 250,52 e € 271,15
  • da 9 a 14 anni € 276,85 e € 309,75
  • da 15 a 20 anni € 300,27 e € 338,87
  • da 21 a 27 anni € 333,26 e € 375,07
  • da 28 a 35 anni € 355,84 e € 395,78
  • anzianità oltre i 35 anni € 373,53 e € 412,66