Il bullismo è stalking: la sentenza della Cassazione

da Tuttoscuola

Il bullismo è stalking: la sentenza della Cassazione

Offendere, deridere, picchiare un compagno di classe è stalking. Lo conferma la quinta sezione della Corte di Cassazione intervenendo sul tema del bullismo e confermando le pene per due ragazzi che alla vittima avevano provocato uno stato d’ansia tale da impedirgli di continuare la carriera scolastica. Dinanzi a fatti vessatori di tale portata, pure se attuati all’interno di una scuola, si incorre, secondo giudici, negli atti persecutori previsti dall’articolo 612 bis del Codice Penale, introdotto con il decreto legge 23 febbraio 2009, n. 11, con tutte le aggravanti del caso.

“Il fenomeno del bullismo sta crescendo in modo esponenziale e diventa sempre più necessario correre ai ripari – si legge in una nota di Marcello Pacifico di Anief-Cisal– Noi, come sindacato, siamo per la tolleranza zero su certi comportamenti, soprattutto perché non si tratta di episodi, ma di aggressioni mirate, predeterminate e perduranti. Qualsiasi oggetto abbia, sia essa rivolta a un docente o a uno studente, la violenza deve comportare l’espulsione immediata dello studente o degli studenti che si rendono artefici di tali azioni. Parallelamente, è ben che si avvii l’iter giudiziario in tutti quei casi in cui ve ne siano gli estremi”.